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Sicurezza sul Lavoro: magistratura, politica e sistema penitenziario a confronto

Continuano gli appuntamenti di informazione-formazione sui temi della prevenzione degli infortuni

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“Diffondere la cultura della prevenzione e della sicurezza, mettendo al centro la persona e privilegiando attività di informazione e formazione”.

Con queste parole Lucio Di Blasio, formatore R.S.P.P., ha inaugurato l’incontro che si è tenuto ieri, 31 ottobre, presso la sala convegni Aldo Moro ed incentrato sui temi della sicurezza sul lavoro e sulla necessità della prevenzione, finalizzata ad abbassare il rischio di incidenti.

Presenti al tavolo il vicesindaco Peppino Forte, il presidente del Tribunale di Vasto, Bruno Giangiacomo, il procuratore della Repubblica, Giampiero Di Florio, la direttrice della casa lavoro Giuseppina Ruggero.

Quest’ultima ha detto: “per noi che lavoriamo in una struttura ‘chiusa’ è importante uscire ed istituire una rete con altre realtà, perché ciò garantisce il raggiungimento degli obiettivi. La nostra è una casa lavoro e quindi diciamo che il tema legato ad esso è particolarmente focale”.

Al centro del dibattito sono stati il decreto 81 del 2008, nonché l’importanza del lavoro e del suo valore nella società e per gli uomini. Su queste tematiche si è soffermato l’avvocato Bruno Giangiacomo: “il decreto ha la finalità di dare la possibilità di non probabilità di rischio. Chiunque si muove rischia di prodursi un danno, quanto più non si osservano le regole”.

La sensibilizzazione ai temi dibattuti sono apparsi centrali e hanno accolto il favore e l’interesse di tutti gli astanti e della platea formata dagli operatori penitenziari: “il lavoro - ha continuato Giangiacomo - è importante e non solo come valore individuale, poiché ha un fondamento sociale. È un diritto di tutti e per tutti ed è un privilegio. Si lavora per vivere e non per morire o procurarsi un infortunio che potrebbe impedire di lavorare.

Dopo aver passato in rassegna i dati statistici riguardanti le morti sul lavoro in Italia negli ultimi quattro anni, una media che si aggira introno alle 1000 unità annue, il presidente del Tribunale di Vasto si è soffermato su quelli locali: “considerato che quelli che ho a disposizione arrivano al tribunale, si può dire che non superano le dita di una mano, ma bisogna comunque considerare che ogni anno avviene almeno un evento legato alla morte sul lavoro. Altra questione è la situazione relativa agli infortuni, che peraltro ha una ricaduta economica non indifferente, sia perché si sottrae gente al lavoro, sia perché il datore deve continuare a pagare personale al momento non abile a svolgere la sua attività”.

Ad approfondire il sistema sanzionatorio è stato, nel corso del suo intervento, Giampiero Di Florio: “il decreto legislativo 81 del 2008 ha fatto molto in materia di sicurezza sul lavoro perché nel corso degli anni abbiamo notato che la prevenzione funziona, perché il datore di lavoro paga la contravvenzione che viene irrorata nell'immediatezza dei fatti dai responsabili della ASL che effettuano le verifiche nei vari cantieri. In questo modo a noi arriva la notizia di reato che però con quel pagamento si estingue. L'obiettivo è di non avere una visione penalistica di tutto ciò che accade nel mondo del lavoro, evitando al tribunale di affogarsi. In questo settore credo che l'idea di un controllo preventivo sia la cosa più importante”.

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