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"La gestione dei rifiuti basata su discariche e inceneritori è insostenibile"

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Il dibattito e il voto nel recente consiglio comunale di Vasto sui nuovi progetti a Valle Cena (oltre un anno dopo la prima presentazione del progetto di Cupello Ambiente, 7 mesi dopo la seconda presentazione e 4 mesi dopo la scadenza del periodo per le osservazioni alla VIA), sulla spinta della mozione di alcuni gruppi di opposizione, ci permettono di ribadire alcuni punti centrali in questi mesi. E che già varie volte abbiamo riportato, nella petizione (la cui raccolta firme prosegue, crescendo sempre più), nei comunicati e in ogni altra occasione utile.

Un sistema di gestione dei rifiuti basato sullo scarto, su discariche e inceneritori, è in crisi ormai ovunque nel mondo. Un sistema ormai totalmente insostenibile e che, insieme ai cambiamenti climatici e ad altri effetti dello stesso sistema di devastazione e saccheggio delle risorse della Terra, sta mettendo a rischio la stessa sopravvivenza umana.

Valle Cena non è staccata dal resto del mondo, e vive le stesse identiche dinamiche. Lo dimostra già la sola questione delle nuove vasche da costruire quasi periodicamente, pensare di continuare a farlo all’infinito sfida ogni sostenibilità. Il vecchio modello oltre il banchetto di pochi non va. Dalla Regione al Comune di Vasto sentiamo belle parole su economia circolare, raccolta differenziata, riciclo, recupero. Ma se alla fine stiamo sempre a discutere della solita impiantistica e dei soliti vecchi modelli per noi non cambia nulla. Che ce ne facciamo dell’economia circolare se si continuano ad aprire discariche? E di contraddizioni ne abbiamo registrate tante anche nello scorso consiglio comunale di Vasto. La maggioranza ha bocciato la richiesta che l’avvocatura comunale, nel caso la Commissione VIA approvi il progetto di “quarta vasca”, ricorra al TAR. Diventa inutile qualsiasi declamazione del no, con questa scelta si favorisce il si all’impianto. Perché si è deciso di non concretizzare nulla nel momento in cui ci potrebbe essere massimo bisogno di azioni concrete. Una scelta che sembra perfettamente in linea con quanto già accaduto nei mesi scorsi: in occasione della raccolta firme sulla nostra petizione a Vasto, avvenuta in occasione della Fiera di settembre, il consigliere comunale Vincenzo Suriani (tra i firmatari della mozione) venne spontaneamente a firmare, sindaco e vice sindaco passarono vicino al nostro banchetto senza neanche degnarsi di un cenno. E, solo dopo la spinta della crescita della nostra mobilitazione e dei tanti che si sono espressi (insieme a Suriani altri componenti delle opposizioni in consiglio comunale, il consigliere regionale Pietro Smargiassi, il consigliere comunale di Cupello Camillo D’Amico, i sindaci di Monteodorisio e Furci e altri), abbiamo registrato un comunicato che di fatto non esprime alcuna posizione. Il sindaco di Vasto e l’assessore Paola Cianci non hanno fatto altro che dichiarare “sono d’accordo con Gerardini, sono d’accordo con Mazzocca” in una maniera tutt’altro che netta e decisa. Ora è vero che la Commissione VIA regionale è autonoma e indipendente. Ma Mazzocca, ex assessore e ora sottosegretario all’ambiente, ha sul campo dei rifiuti poteri ampli. E’ di sua competenza. Eppure oltre un’intervista e dichiarazioni alla stampa finora non ci sembra sia andato. Al contrario di quanto accaduto in altri fronti ambientali della nostra Provincia … Lo stesso Mazzocca politicamente nella stessa area di parte dell’attuale maggioranza. Dall’assessore all’ambiente Paola Cianci al consigliere comunale Marco Marra, tra coloro che hanno bocciato la mozione dell’altro giorno. Oltre dieci anni fa le parole pronunciate in consiglio comunale da Edmondo Laudazi il consigliere Marra, documentandolo con numeri, le metteva per iscritto. Stessi anni in cui si batteva, con associazioni, comitati e movimenti contro la privatizzazione dei servizi pubblici essenziali. Fino a sancirlo in una delibera dello stesso consiglio comunale vastese. Mentre ora vota contro l’opposizione legale ad un (discutibile) progetto privato che di fatto privatizza un intero servizio pubblico…

Varie contraddizioni le abbiamo registrate anche nell’intervento dell’ingegner Sammartino. Tante domande sorgono dopo aver ascoltato il suo intervento.

1) Secondo il suo intervento, il piano regionale rifiuti non prevede volumetrie di discariche pubbliche, quindi bisognerebbe presentare un emendamento al piano per permettere al CIVETA di continuare ad operare. Sono intervenuti nella redazione dell’attuale piano? Quale posizione ha in materia Gerardini, commissario Civeta e responsabile regionale del servizio rifiuti?

2) Il consorzio ha bisogno, secondo lui, dei conferimenti extra –consortili. Ma, dal consiglio comunale alla commissione regionale di garanzia, c’è l’impegno scritto (condiviso anche da Mazzocca e da Gerardini in regione) a quasi azzerarli. Sammartino ha affermato che non c’è nessuna legge che impedisce di restringere il bacino di accoglimento rifiuti. Nessuno l’ha mai detto. Ma prima di accettarli si firmano accordi e stipulano contratti. Quindi nessuno obbliga a nulla …

3) Sammartino ha affermato che il Civeta nulla c’entra con il nuovo progetto, ma che senza nuova vasca il consorzio non potrà vivere tra qualche anno. Ma, nel frattempo, ha ricordato che il Civeta è destinato a sciogliersi nell’Agir. Secondo i dati forniti dallo stesso Sammartino all'assemblea di giugno, organizzata da Il Cambiamento, l'attuale invaso, con l'attuale ritmo di conferimenti extra ed intra, potrebbe esaurirsi entro il 2024 (quindi entro il 31 dicembre 2024). Premesso l'impegno di quasi azzerare i conferimenti extra com'è che è necessaria la nuova vasca 364 giorni prima? 

 

Anche nel nuovo anno il nostro comitato continuerà il proprio impegno. Sperando che alcuni silenzi diventino finalmente voce, che le contraddizioni si sciolgano, continuano a pretendere chiarezza e trasparenza ai rappresentanti istituzionali del territorio. 

 

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