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Con uno sguardo pieno di luce i sei sansalvesi hanno testimoniato la Gmg di Panama

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Angelo Di Bartolomeo, Francesca, Giuseppe, Angelo C., Roberta e Gemma hanno partecipato alla XXXIV Giornata Mondiale della Gioventù (intuizione profetica di papa Giovanni Paolo II del 1984) di Panama e venerdì 8 febbraio hanno testimoniato la loro esperienza durante l’incontro settimanale dell’Azione Cattolica a San Salvo.

Con i loro sguardi e le loro parole sono riusciti a trasmettere tutto il carico emotivo di quanto vissuto oltreoceano offrendo una visione quasi paradisiaca del sogno di Dio: come se tutti parlassero la stessa lingua e fossero tutti fratelli e traessero radice dall’infinito amore di Dio per ciascun uomo.

L’incontro è iniziato con la lettura dei messaggi consegnati da papa Francesco agli oltre 800.000 giovani presenti a Panama e dopo un excursus storico- esperienziale dell’educatrice Stefania Ciocca, i sei protagonisti della serata hanno cominciato a testimoniare quanto li aveva più colpiti durante le due settimane trascorse a Panama.

Angelo Di Bartolomeo è andato in veste di educatore e di accompagnatore. Uno dei suoi momenti più emozionanti è stato l’arrivo a Avezzano quando incontrando il vescovo Piero Santoro in un flash ha associato l’attività del prelato quando era sacerdote a San Salvo all’attuale parroco di San Nicola, don Beniamino Di Renzo, entrambi sempre molto attenti e con una predilezione particolare per i giovani. Angelo è stato folgorato dalla grande accoglienza dei panamensi nei loro confronti. Tre i messaggi delle catechesi che gli sono rimasti più impressi: non “dov’è Dio”, ma “dove Dio non è”, in ognuno di noi c’è la bellezza di Dio; dobbiamo imparare non a udire ma ad ascoltare, non a caso Dio ci ha dato due orecchie e una sola bocca; l’incontro con il Cristo deve poter troncare quasi in maniera netta la vita dell’”uomo vecchio”.

Francesca ha spiegato come questa Gmg in qualche modo le ha cambiato la vita: “Non sapevo cosa aspettarmi. Sono partita alla cieca con tante paure e tante domande. Ma poi è come se il Signore mi avesse accompagnata con il versetto di un salmo che tuttora al solo pensarci mi fa venire i brividi: “hai fatto di me una meraviglia stupenda”. L’adorazione eucaristica è stata qualcosa di incredibile: migliaia di giovani che stavano in un adorante silenzio assoluto con lo sguardo diritto verso Dio. Solitamente nella vita di tutti i giorni a volte è faticoso testimoniare la propria fede soprattutto quando si incontrano persone che non credono. Invece lì ovunque mi giravo mi ritrovavo a condividere lo stesso amore di Dio. Ci contagiavamo l’un l’altro. Da Panama sono tornata con uno sguardo nuovo e papa Francesco mi ha dato tante risposte alle mie domande.”

Giuseppe ha definita questa esperienza indimenticabile. “L’accoglienza dei panamensi è stata qualcosa di veramente unico che andava oltre ogni minima aspettativa. La fede e l’amore che ho respirato durante la veglia le porterò sempre impresse dentro di me”.

Angelo C. ha focalizzato la sua testimonianza sulle parole del papa “voi non siete il futuro ma l’adesso di Dio”. “Questo essere l’adesso di Dio ci impone di dover fare qualcosa per testimoniare la nostra fede. Con altri ci chiedevamo come la chiesa potesse modernizzarsi. Il papa ha definito Maria, la mamma di Gesù con un termine diverso da ogni altro, l’influenzer di Dio, quasi a invitarci a fare lo stesso. Oggi la fede può essere scomoda, di sicuro è fuori moda ma proprio per questo bisogna testimoniarla nelle piazze e ancora di più nella propria vita. Tornando in mezzo ai miei compagni di classe, alcuni, vedendomi più gioioso, si sono incuriositi e mi hanno chiesto cosa avevo vissuto lì a Panama”.

Roberta ha dato una visione della sua esperienza di Panama, come qualcosa che rivoluzionato il suo modo di pensare e di percepire la vita. “Ho cominciato a guardare tutto e tutti con occhi diversi. Sono tornata con tante domande ma mi va bene così perché la fede è una domanda continua! Arrivavamo anche a fare 15 chilometri al giorno e nonostante fossimo sudati e stanche eravamo tutti lì a ballare e a inneggiare a Gesù. Ho fatto tantissime foto a volti di persone che sorridono e in ognuno c’è il sorriso di Dio. Era qualcosa di incredibile! Mi guardavo intorno e mi sentivo contemporaneamente come qualcosa di estremamente piccolo e al contempo di incredibilmente grande in quanto parte di un universo d’amore incommensurabile. Dio è dappertutto e soprattutto è in ognuno di noi anche in chi non crede.

Gemma è rimasta colpita di come ragazzi e ragazze con meno di diciotto anni si sono prodigati in mille modi per farli sentire a proprio agio e hanno camminato con loro insieme sia fisicamente che spiritualmente. “Sicuramente non dimenticherò mai questa esperienza.

Le note e le parole dell’inno della Gmg 2019 hanno concluso l’incontro settimanale di azione Cattolica.

 

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