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Il 18 marzo l'astensione dalle udienze: "Segnale chiaro alla politica per il futuro del nostro Tribunale"

Il presidente dell'Ordine Forense Vittorio Melone chiama a raccolta tutti i soggetti coinvolti per la salvaguardia della sede giudiziaria vastese

Redazione
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Confermata, per il prossimo 18 marzo, la giornata di astensione dalle udienze, con contestuale svolgimento dell’assemblea del Foro di Vasto aperta a magistrati, parlamentari nazionali, neo presidente della Regione Marsilio e rappresentanti regionali, sindaci del circondario per "dare voce" alle richieste di salvaguardia del Tribunale di Vasto, la cui 'sopravvivenza' allungara fino al 2021, ma con l'andamento dell'amministrazione della giustizia traballante per via dei tanti problemi dovuti all'ormai cronica carenza di personale amministrativo nella sede di via Bachelet.

"Tanto si precisa - spiega il presidente del Consiglio dell'Ordine degli Avvocati, Vittorio Melone - al fine di superare la confusione che può essere stata  generata al riguardo dalle numerose notizie riportate dalla stampa negli ultimi giorni, tra le quali quella più rilevante relativa all’incontro tenutosi a Roma il 12 marzo con i massimi vertici del Ministero della Giustizia".

Ribadisce Melone: "Occorre inviare un segnale chiaro alla politica affinché possa prendere una posizione non solo riguardo alla norma necessaria per il  ripristino delle adeguate unità di personale amministrativo, che va calendarizzata in Parlamento, ma anche circa il futuro della sede giudiziaria di Vasto; su questo tema, infatti, la politica è chiamata a decidere al più presto e non nel 2021, anche perché tra 15 mesi la Procura deve sapere in quale sede giudiziaria dovrà calendarizzare i processi.

Confidiamo - conclude - nella partecipazione ai lavori dell’assemblea da parte di tutti i soggetti politici ed istituzionali coinvolti, poiché il problema della salvaguardia del Tribunale di Vasto e del suo regolare funzionamento è tema posto all’opinione pubblica in particolar modo dagli avvocati, in quanto osservatori privilegiati, ma afferisce agli interessi di tutti i cittadini".

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