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Sevel, oltre il 65% di adesioni allo sciopero pomeridiano del 1 giugno

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Hanno condizionato lo sviluppo del nostro Paese; Hanno costruito un contratto a loro immagine e somiglianza (CCSL); Hanno fatto e disfatto come volevano nel silenzio più assordante dei governi e delle istituzioni; Mentre si sta decidendo il futuro dell’auto in Italia, senza che il governo dica una parola, i Lavoratori SEVEL sono chiamati nel continuare a fare sacrifici senza conoscere il loro futuro. L’ assenza di un piano d’ investimenti sul nuovo Ducato e l’incognita della futura fusione da l’impressione che si stia raschiando il barile fino a maturazione definitiva del furgone oggi prodotto.

La SEVEL continua ad ignorare le nostre richieste d’incontro volte a conoscere quale sarà il futuro dei Lavoratori SEVEL in termini occupazionali e produttivi e allo stesso tempo continua a chiedere gli straordinari anche sul sabato pomeriggio. La risposta delle Lavoratrici e dei Lavoratori è arrivata forte e chiara con l' adesione allo sciopero proclamato dalla Fiom in Sevel, oggi nel turno pomeridiano di Sabato 1 giugno 2019, non si sono presentati al lavoro oltre il 65% dei lavoratori.

Questa risposta da parte dei lavoratori vedrà la FIOM sempre più impegnata nella ricerca delle soluzioni che possono migliorare le condizioni di lavoro nonché per quelle che possono garantire un futuro allo stabilimento di Atessa e dell' intero indotto. È fondamentale avere immediatamente un piano produttivo per conoscere gli obiettivi immediati e futuri della Sevel. E' fondamentale che si apra immediatamente un tavolo di confronto con l'azienda e il governo.

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