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Dove eravamo rimasti /1? Diario (a puntate) di quanto non è successo negli ultimi quattro anni a San Salvo

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Sono già passati quasi quattro anni dalla mia prima uscita sulle pagine virtuali di questo prezioso portale cittadino. Perciò ho pensato che tutto quanto ho scritto potesse essere strumento utile per scoprire quello che nel frattempo è successo... sempre che qualcosa sia successo. 

E così la rilettura del mio ‘diario’ vuole essere, in buona sostanza, il tentativo di cercare l’eventuale evoluzione ai tanti quesiti da me posti in questi anni, rimasti generalmente senza repliche o risposte. Diciamo che è una sorta di esercizio della memoria che ho voluto intitolare ‘Dove eravamo rimasti?’

Confido che, almeno questa volta, chi più o meno direttamente e di volta in volta ho chiamato o chiamerò in causa voglia sentirsi coinvolto in questo ‘esercizio’... come invece puntualmente già avviene, ma solo (e spesso stucchevolmente) nell’infinita e sterile polemica cui ci hanno abituato maggioranza e opposizione cittadina.

E allora, andiamo a cominciare!

 

Primo quesito: Era il 17 febbraio del 2016 (leggi) quando con “Una città incompiuta” commentai la presentazione (in data 26/1/2016) delle “Linee generali” del lavoro preparatorio del nuovo P.R.G. redatto dal prof. arch. Zazzara. In quell’occasione mi ero permesso di ipotizzare che, per realizzare davvero la proclamata riqualificazione di San Salvo, fosse indispensabile e prioritario perseguire il completamento dell’enorme patrimonio immobiliare “incompiuto” che da molti decenni caratterizza la città... ed elaborare nel contempo (mi perdonerete se mi cito): “un piano i cui esiti influenzeranno, e non poco, la vita dell’intera comunità sansalvese, non esclusi gli ospiti occasionali e i villeggianti (al benessere dei quali suggerisco di dedicare le migliori attenzioni, perché è dalla loro presenza che può dipendere - e forse già dipende - larga parte dell’economia cittadina)”.

Prima risposta: grazie alle mie personali evidenze, devo segnalare che nessuno degli innumerevoli immobili ‘incompiuti’ è stato nel frattempo completato con la conseguenza che - se possibile - la cartolina ricordo di San Salvo continua a rappresentare una città ulteriormente ricoperta da visibili, ripugnanti piaghe: sono tantissime le costruzioni incomplete e ormai fatiscenti... con buona pace del decoro e, soprattutto, della salute pubblica.  

E mi chiedo se sia davvero impossibile fare qualcosa per rimediare a questa situazione. Temo, però, che molto semplicemente possa trattarsi dell’effetto di una voluta e calcolata acquiescenza (da parte di tutte le amministrazioni comunali nel frattempo succedutesi) nei confronti dei cittadini, loro rispettivi possibili elettori, da blandire, sempre e comunque.

 

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