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Il Comune sull'ICI

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''Il Comune di San Salvo in sede di liquidazione ICI ha applicato sempre le condizioni più favorevole per i contribuenti''. A dichiaralo è il Sindaco della città Gabriele Marchese, facendo chiarezza sulle polemiche sollevate dall'opposizione. ''I cittadini di San Salvo hanno due certezze. La prima è siamo uno dei pochi Comuni abruzzesi ad applicare le tariffe più basse. La seconda è che i nostri bilanci sono sani e produttivi perché sappiamo spendere bene i soldi dei contribuenti''. Sull'argomento ICI, assai complesso, Sindaco e assessore al bilancio Agostino Monteferrante evidenziano specifici riferimenti legislativi e pronunciamenti giurisprudenziali. La confusione ingenerata dalle viarie sentenze della Suprema Corte di Cassazione non può essere sottaciuta, così come non si può non dare tutte le informazioni in possesso ai cittadini contribuenti. ''L'art. 2, lett.b) del decreto legislativo n.504 /92 definisce aree edificabili, ai fini I.C.I., quelle utilizzabili a scopo edificatorio in base agli strumenti urbanistici generali p attuativi ovvero in base alle possibilità effettive di edificazione determinate secondo i criteri previsti agli effetti dell'indennità di espropriazione per pubblica utilità- spiegano il Sindaco Marchese e l'assessore Monteferrante- La Corte di Cassazione ha prodotto sull'argomento una serie di sentenze, quasi tutte dispongono che i terreni edificabili scontano l'ICI, se tale condizione è prevista dal Piano Regolatore Generale''. Si riportano alcune sentenze della Cassazione: 1) sentenza n.5531 del 5.6.99: ''la qualificazione edificatoria di un suolo dipende dall'inclusione dello stesso nel PRG''; 2) sentenza n.17513 del 9.12.2002: ''il terreno assumere agli effetti tributari natura di area edificabile e quindi è soggetta ad imposta sul valore venale e non più sul valore catastale, sin dal momento dell'adozione del progetto di Piano Regolatore''; 3) sentenza n.16751 del 24.8.2004: ''l'edificabilità non deve necessariamente discendere da Piani Regolatori già attuabili o particolareggiati essendo sufficiente che tale caratteristica risulti da un Piano Regolatore Generale''. La sentenza n.21644 del 23.11.2004 prevede, invece, che l'imposizione dell'ICI è legittima quando l'edificabilità è ''di fatto'', cioè non solo sia stata inserita nel Piano Regolatore Generale ma ci siano anche gli strumenti attuativi. ''Quest'ultima sentenza- riprendono il Sindaco Marchese e l'assessore Monteferrante- si può considerare una voce fuori dal coro rispetto ad una giurisprudenza consolidata sulla qualificazione delle aree fabbricabili ai fini dell'ICI per essere assolutamente opposta all'orientamento prevalente delle commissioni tributarie e della stessa Corte di Cassazione in altre sentenze. Lo stesso Ministero dell'Economia con risoluzione n.209 del 17.10.2004 afferma che l'edificabilità non deve necessariamente discendere dai piani urbanistici particolareggiati essendo sufficiente che tale caratteristica risulti nel Piano Regolatore Generale. Anche lo stesso Ministro dell'Interno si è pronunciato in tal senso. IN questo stato di estrema incertezza interpretativa e di repentini cambi di orientamento da parte della Suprema Corte di Cassazione- sottolineano Marchese e Monteferrante- occorrerebbe un intervento legislativo. Le sentenze infatti regolano i rapporti tra le parti interessate mentre le leggi valgono nei confronti di tutti i cittadini ed ancor di più nei confronti delle istituzioni -. Per questo il Comune di San Salvo, come in generale tutti gli altri Comuni- concludono- non ritiene di poter mutare allo stato il proprio atteggiamento in materia''. L'assessore Monteferrante chiosa: ''E' chiaro che ci piacerebbe non far pagare nessuna imposta, che fosse sempre domenica e sempre festa, ma siamo stati eletti per amministrare una città reale non il paese dei balocchi. Siamo abituati ad osservare e far rispettare le leggi vigenti''. San Salvo, lì 23.2.2005 L'Ufficio stampa e pubbliche relazioni
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