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Nell’annunciata crisi idrica del vastese non sia la sola agricoltura a pagare dazio!!!

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La nota inviata il 24 agosto scorso dal commissario del consorzio di bonifica Sud con sede a Vasto dove ci annuncia le iniziative che l’ente metterà in atto a partire da questo fine settimana per razionare la poca acqua ancora disponibile presso la diga di Chiauci non ci ha sorpreso affatto perché la notizia era già da tempo sia annunciata che prevista alla luce dalla scarsità di precipitazioni che ci sono state.

Nel mentre plaudiamo allo sforzo organizzativo compiuto sinora dal consorzio di bonifica Sud per aver garantito il minimo vitale sino a questa fase temporale non possiamo certamente sottacere alcune cose quali:

  • si è perso del tempo nell’alzare le paratie della diga di Chiauci per accumulare l’acqua sino alla capienza massima quando ci sono state le abbondanti piogge e nevicate. Laddove ci si fosse mossi con maggiore tempestività la situazione adesso poteva essere un po’ diversa;
  • la programmazione dei sacrifici da sopportare tra l’uso civile, agricolo ed industriale con i necessari sacrifici da sopportare tra i soggetti portatori d’interesse generale è partita tardi e non sempre si avuta la presenza di tutti come nelle riunioni tenute in prefettura a Chieti dove la rappresentanza sindacale agricola è stata sistematicamente assente perché mai invitata;
  • le ordinanze dei Sindaci della costa per evitare di utilizzare l’acqua potabile per usi irrigui è stata solerte e tempestiva. Medesima cosa non è stata fatta dai Sindaci dell’interno nonostante, proprio con una nostra missiva, avevamo chiesto al Prefetto di Chieti di sollecitare i primi cittadini di queste zone a fare altrettanto per rendere sistematico un risparmio generalizzato e controllato dell’acqua.

Ci rendiamo conto della grave situazione che adesso c’è.

Non ci resta altro cha aprire una…..corale “danza della pioggia” nella speranza che qualche copiosa precipitazione arrivi al più presto ma ci appelliamo a tutti gli Enti ed alle Istituzioni per far sì che non sia il comparto agricolo a pagare il dazio maggiore perchè in questa fase dell’anno importanti produzioni di qualità  sono in piena fase di maturazione.

Intere produzioni di qualità potrebbero andare a malora e molte aziende agricole trovarsi sul lastrico.

E’ necessaria una grande operazione solidale da parte di tutti con un'unica cabina di regìa che solo la regione può assurgere a sé.

Lo chiediamo con forza e convinzione al presidente – governatore Luciano D’Alfonso.

 

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