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Olivieri : “Le amnesie dell’assessore regionale Paolucci”

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Leggo dalla stampa che l’assessore regionale alla sanità Silvio Paolucci, non ha “capito cosa vuole esattamente modificare“ il sottoscritto in tema di sanità, e che le mie posizioni in merito sarebbero “solo posizioni strumentali“.

Ritengo che l’assessore Paolucci sia una persona dotata di un ottimo quoziente intellettivo e una buona memoria, ma temo che egli  impieghi molto male sia l’uno che l’altra.

Circa quattro anni fa, in un convegno organizzato dal sottoscritto e tenutosi a Vasto Marina, presso la Casa di Cura San Francesco D’Assisi, alla presenza dell’assessore Paolucci, fu chiarito quale fosse la linea politica in sanità del Movimento del quale faccio parte.

Fu posta l’attenzione su alcuni punti che sinteticamente gli ricordo:

  • La riunificazione delle 4 ASL regionali in una unica, allo scopo di uniformare la gestione della sanità, di erogare servizi uniformi su tutto il territorio regionale e di ridurre i costi e gli sprechi che si moltiplicano se i centri di costo sono eccessivi;
  • Realizzazione del DEA di II° livello creando  gli  Ospedali riuniti di Chieti Pescara“, dotandolo di una unica gestione, valorizzando, nell’uno e nell’altro Presidio, le specialità di vocazione e riducendo i doppioni e le sovrapposizioni di specialità che, oltre a non portare vantaggi qualitativi, drenano risorse utili per meglio dotare i Presìdi periferici;
  • Valutare la possibilità di costituire l’Azienda Ospedaliera Regionale, allo scopo di scorporare le strutture universitarie da quelle ospedaliere;
  • La riorganizzazione della rete ospedaliera, tenendo conto della conformazione orografica del territorio abruzzese e destinando i piccoli ospedali a presidi per la sanità territoriale, quali Case della Salute, Unità di Cure Complesse Primarie, Ospedali di zone disagiate.
  • La piena attuazione della sanità territoriale, che con la riduzione degli ospedali avrebbe dovuto supplire con i servizi alternativi, quale l’assistenza domiciliare e la dotazione di mezzi e personale dei Distretti Sanitari, alla richiesta sempre più pressante e inevasa, delle esigenze conseguente alla gestione delle malattie croniche, in forte espansione, oltre che all’attività di Medicina Preventiva, in capo alle stesse strutture;
  • La realizzazione del nuovo Ospedale di Vasto, indispensabile per fare fronte ad una sanità periferica e di frontiera, quale è quella che i cittadini del comprensorio del vastese vivono quotidianamente.

Queste erano le proposte che il sottoscritto aveva formulato all’assessore, che si era detto, in quell’occasione, d’accordo su quasi tutta la linea, e che mi parevano allora e tutt’ora mi paiono chiare, semplici e alla portata delle reali esigenze della Sanità Abruzzese, ma che sono state completamente ignorate;

Le stesse richieste egli le ha sistematicamente ripetute in tutte le occasioni (poche!) nelle quali è stato possibile avere un confronto con il Presidente della Giunta Regionale e con l’assessore Paolucci, perlopiù sempre sfuggente e impegnato in attività sicuramente importanti, ma lontane da un costante confronto con la realtà, quale è quella che si vive negli ospedali e nelle problematiche quotidiane dei cittadini.

L’assessore Paolucci credo, dopo averglielo ricordato, avrà la bontà di ammettere che le mie richieste erano queste, e che sono sempre stato disponibile a collaborare con lui e con la Giunta Regionale, nell’interesse  e nell’ottica del mio mandato elettorale, ma la sua visione della sanità, pasticciata e poco chiara a tutti, o forse solo ai pochi interessati non già alla buona politica, ma ad assecondarlo  per altre ragioni, non ha affatto tenuto conto di ciò che con onestà intellettuale e con la conoscenza dei problemi e degli umori ho cercato di fargli capire.

Oltretutto la stessa Corte dei Conti regionale gli ha contestato il mancato raggiungimento di alcuni obiettivi, tra i quali l’assistenza domiciliare e la qualità percepita della sanità regionale, che egli ha qualificato come “giudizi tecnici che nulla hanno a che vedere sui giudizi politici circa la programmazione sanitaria “, pensiero, questo sì,  francamente incomprensibile!

Infine il buon Paolucci, dovrebbe avere realizzato (si spera), che il risultato elettorale che il suo Partito ha riportato in occasione delle elezioni politiche, sono strettamente collegate anche, alla gestione della sanità regionale, e che la sua responsabilità su quel risultato pesa come un macigno che, ad onta della sua scarsa memoria, gli ricorda che i cittadini sanno individuare chi ha operato in maniera produttiva e lungimirante, e chi ha fatto della politica un motivo di notorietà personale,  fine a se stessa, a danno della collettività.

Il futuro ci dirà chi aveva ragione, memoria permettendo!

 

 

 

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