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Lettera aperta di Rapagnà ai democratici abruzzesi

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''Come soggetto, individuale e collettivo, di una parte della società civile abruzzese, ho chiesto informazione e sostegno a favore di ''candidature esterne'' alle prossime elezioni politiche del 13 e 14 aprile, per promuovere il rinnovamento ''parziale'' della attuale rappresentanza parlamentare abruzzese alla Camera ed al Senato: voglio provare se sia possibile, nelle forme previste dalla Costituzione, ''partecipare'', come semplice Cittadino, anche se non iscritto ad un determinato partito, ad una consultazione elettorale già indetta e nella fase della scelta dei rispettivi candidati. In questi anni, a viso aperto e subendone le conseguenze politiche e personali, ho denunciato che l'esercizio della ''politica'' è diventato, anche in Abruzzo, monopolio di una aristocrazia di funzionari di partito e di politici di professione che occupano tutti i posti di potere, controllano tessere, voti, lottizzazioni, clientele, feudi e carriere, e non ho rinunciato, nemmeno per una candidatura o per una ambita poltrona in qualche ente strumentale, a contrastare un tale ''sistema di potere'', l'ho fatto recentemente, e lo rifarò nei prossimi giorni, attraverso una rinnovata e specifica iniziativa referendaria regionale. Anche in questo periodo pre-elettorale, si può cercare di migliorare il rapporto Cittadini-elettori-politica, affrontando, senza trucchi ed infingimenti, la ''questione morale'', promuovendo e sostenendo alcune ''candidature esterne'' nelle ''famigerate liste bloccate'', in previsione di future ''Riforme elettorali'' da realizzare nel corso della prossima legislatura, al fine di rinnovare, almeno in parte, l'attuale ed inamovibile ceto politico. Non potendo direttamente rivolgermi a quei segretari politici, consiglieri regionali e parlamentari abruzzesi, che, per loro motivazioni, non hanno sentito il dovere di firmare e sostenere i 4 Referendum regionali promossi per ridurre i costi e gli sprechi della politica e della sua casta, chiedo ai democratici abruzzesi, agli intellettuali, agli operatori culturali e sociali, un impegno ''urgente e pubblico'' per cercare di favorire, comunque, una ''svolta'' positiva alla richiesta di candidature esterne, non solo mia ma anche quella di altre personalità indipendenti dalla ''casta'', per il rinnovamento, anche parziale, della rappresentanza parlamentare della nostra Regione. Mi rendo conto che tale mio appello non risponde ai ''canoni del manuale Cencelli'' e potrebbe, se accolto, sparecchiare le carte a quei ''politici di lungo corso'' che, sebbene abbiano combinato ben poco attraverso l'occupazione di ''plurime poltrone'', non intendono farsi da parte né ora né mai. Mi aspetto, su questa questione dirimente, un cortese cenno di riscontro, in occasione della loro presenza in Abruzzo, da Bertinotti, Di Pietro, Veltroni e degli altri leader del centro-sinistra, ''rinnovatori e riformisti'', impegnati nella compilazione delle loro ''liste bloccate'': facciano conoscere come la pensano in merito e poi verificheremo, in Abruzzo, come si comporteranno nel concreto''. Pio Rapagnà ex parlamentare
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