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Patate dolci, che buone !

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Spesso nei supermercati e in alcuni fruttivendoli si trovano prodotti della terra non comuni in un dato contesto territoriale. L’amante delle novità le compra, prova, ma non sempre riesce a carpire la bontà di quel prodotto perché non sempre sa come è meglio gustarlo. Altri invece sono incuriositi ma conservano un atteggiamento più prudente e rinviano l’acquisto al momento in cui casomai incontrano qualcuno che possa svelare i segreti di quell’alimento. 

Uno di questi prodotti che si trovano nei periodi natalizi sono le patate dolci salentine. Nella forma sembrano quasi dei tuberi di barbabietole. Hanno una buccia rossa molto compatta e spesso sono ricoperte da quella terra rossa e sottile che caratterizzano le campagne salentine.

Uno dei modi che esalta la bontà di queste patate è la frittura.  Per sei persone basta prendere due grosse patate dolci, lavarle, sbucciarle e tagliarle fette grosse di un centimetro circa. Si mette a riscaldare, su una padella antiaderente, meno di un centimetro d’olio di semi. Quando l’olio diventa bollente si mettono a cucinare le fette di patate. Si girano solo quando si intravede il giro di doratura del lato a contatto con l’olio.  Quando la forchetta penetra la patata abbastanza agevolmente, queste sono cotte e si possono scolare e porgere su un piatto da portata e cospargere ancora bollenti con abbondante zucchero semolato. Servite ben calde sono una vera bontà. Hanno il gusto di dolci preparati.
 

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