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Un meritato 10 e lode a Tiziana Magnacca, sindaco di San Salvo

I racconti di Angiolina

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Gli occhi blu come il nostro mare, illuminano il viso di una delle più belle e giovani sindachesse d'Italia. Splendente per modestia ed apprezzabile umiltà, non vuole mai primeggiare ma preferisce essere attenta, efficiente e sempre presente.

Il suo eccellente iter scolastico, già lasciava intravedere con i giudizi dei suoi insegnanti del liceo scientifico di Vasto,e, poi, dell'Ateneo di Siena (dove si è laureata in Giurisprudenza) un futuro di sicuro successo sociale, professionale e soprattutto politico.

Machiavelli, il suo autore preferito, su cui, è un compito in classe prese 9, ha colpito subito la diligente Tiziana che, con tacita ma costante passione sognava "quel principe" prima come studentessa, poi come punto di riferimento e modello politico, molto vicino a grandi della filosofia classica, inculcata nella sua giovane mente.

Tiziana, dotata delle riconosciute doti delle nostre montagne d’Abruzzo, si trasferì da Castiglione Messer Marino a San salvo, dopo aver seguito l'iter classico dei suoi genitori emigranti prima in Francia, mentre lui era nel grembo materno, e dopo pochi mesi in Germania, dove nacque e rimase pochi anni. Il destino scelse per lei ritorno in Italia ed il fato San Salvo per la residenza dei genitori e Vasto per il liceo.

La dea bendata toccò con mano il sorridente viso della bella Tiziana e accorgendosi della sua costanza, tenacia per lo studio, dopo la laurea in giurisprudenza, la rese vincitrice di concorso per diventare una vera e brava avvocatessa.

Le sue doti ed inclinazioni, poi, hanno tolto la benda alla sua dea Fortuna che l'ha voluta, come raramente succede, prima cittadina e sindaco di San Salvo che, per la prima volta ha avuto nel palazzo di città, l’ingresso di una donna. Inerente alla traccia, è stato il suo modus vivendi, con il quale si è inserita naturalmente nel difficile compito di gestire la “res pubblica” locale, in un momento così critico.

Tiziana, come la chiamano tutti, rappresenta un'icona trasparente, radiosa, sorridente quando partecipa ed eventi scolastici quasi mimetizzandosi con la freschezza e spontaneità dei piccoli alunni delle scuole elementari e le belle adolescenti delle scuole superiori quando vengono da lei premiate con borse di studio. Con la fascia tricolore i suoi riccioli biondi e il suo benaugurante sorriso abbellisce il quadro matrimoniale degli sposi che, dopo il sì, volentieri posano accanto a lei più volte, come se fosse una speciale ed affettuosa invitata.

La dolcezza, però, come le aveva insegnato la severa ma brava prof di latino del liceo, si trasforma in piglio deciso e autorevole ma mai autoritario, capace di far rispettare regole ed affrontare con serietà iter che la burocrazia operante richiede.

 Ogni intervento è sempre chiaro, preciso e la sua affabulazione efficace non supera mai il tono di quello usato anche prima di raggiungere il podio amministrativo quando con la stessa sua fermezza ed umiltà esprimeva le idee e i programmi. Non è cambiato il gradino della scalinata ascendente, perché lei è sempre una di noi democraticamente, socialmente ed anche affettuosamente, perché, diciamolo, lei vuole bene a tutti anche a coloro che recitano nei suoi confronti (come scriveva Pirandello) esagerando la loro parte nel teatro della quotidianità.

Lei vuole essere felice ma, soprattutto vedere felice gli altri, insegnando a vivere con coraggio, senza dimenticare chi ha dato la vita per la Patria, come lei stessa ha detto in occasione della commemorazione del 4 novembre agli studenti presenti.

Ho pensato di “apprezzarti” a modo mio, senza temere le osservazioni altrui e, dopo averti osservato attentamente durante varie occasioni, la processione, la corsa podistica di ed innumerevoli riunioni commerciali e culturali, come prof non avrei potuto darti un meritato e  deciso 10 e lode, se non fosse arrivato il principino Beniamino, valore aggiunto alla felicità di​ te mamma e così ho preso appunti mentali ed ho è deciso di dedicarti uno dei miei articoli a ruota libera, ma sempre in un cielo sereno e in un campo di rose senza spine.​

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