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Ettore e Anna, un mondo di fiori nei loro cuori

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I fiori sono quel pezzo di natura che sanno riempire il mondo di una bellezza unica fatta di forme, colori e profumi. Non sono mai scontati e sempre graditi nelle circostanze di gioia soprattutto se donati con il cuore. Diffusori privilegiati di questo immenso tesoro sono i fiorai. Ettore e Anna sono un marito e una moglie che hanno modellato la loro vita di coppia e quella di genitori di 3 meravigliosi figli (Eleonora, Michelangelo e Alessandro) su questa incredibile bellezza. Ettore, nonostante i suoi 82 anni lo vedi illuminarsi negli occhi nel vedere e parlare di una pianta. Di quel fiore ti sa dire “vita morte e miracoli”: “tienila in questo posto, metti l’acqua così, questa dura tanto…”. Una passione questa che, nel tempo, è riuscito a trasmettere anche alla moglie e ai tre figli.

Ettore mi racconti un po’ di te e di come è nata questa grande tua passione per i fiori?

Secondo di tre figli sono nato a Città Sant’Angelo il 29 ottobre del 1936. Mio padre per sbarcare il lunario, subito dopo la guerra aveva cominciato a coltivare prima le barbatelle e di lì a poco i garofani che erano i fiori che andavano di moda in quell’epoca. Per varie vicissitudini familiari mio fratello Giuseppe e sua moglie mi portarono con loro a Sanremo per cercare lavoro nel mondo dei fiori, perché era ciò che sapevamo fare. Ricordo ancora che mia cognata per comprare i biglietti del treno dovette vendere un rotolo di stoffa per lenzuola di corredo. Cercavamo lavoro ma nessuno ci dava fiducia e nel momento in cui ci eravamo completamente scoraggiati, mia cognata incontra casualmente una sua ex collega di lavoro di un tabacchificio di Lanciano. Ci mise in contatto con un fioraio e così cominciammo a lavorare nel settore. Solo che a fine mese, mettendo insieme gli stipendi di tutti e tre (io ero solo un ragazzino e quindi la paga era rapportata alla mia età) guadagnavamo pochissimo e così ci prendemmo dei terreni a mezzadria e cominciammo a coltivare fiori per conto nostro. Lavoravamo giorno e notte! Al buio ci illuminava la luce del bagliore della luna. 

Quando e perché siete venuti a San Salvo?

Nel 1961 mio fratello decise di tornare a Lanciano e subito dopo il militare continuai a coltivare i fiori insieme a lui. Lì ho conosciuto anche colei che è poi diventata mia moglie Anna. Era una vicina di casa che di mestiere faceva la sarta. Rimasi conquistato da lei per “tutto”. Il 25 aprile del 1965 ci siamo sposati e successivamente trovai lavoro alla Siv a San Salvo. All’inizio facevo il pendolare ma poi decidemmo di trasferirci e aprimmo anche la nostra attività di fiorai. Il tempo che mi rimaneva dal lavoro in fabbrica mi dedicavo ai fiori. Mia moglie usa raccontare che con un piede spingeva il pedale della macchina da cucire, l’atro piede la culla e con una mano stendeva il giocattolo alla figlia più grande. I nostri figli sono letteralmente cresciuti tra serre e negozio. In famiglia gestivamo sia la coltivazione che la raccolta e la commercializzazione. A un certo punto mi resi conto che il lavoro in fabbrica non faceva per me e insieme alla mia famiglia i fiori sono diventati i protagonisti della nostra attività lavorativa.

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