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Fabrizio racconta le sue Giornate Mondiali della Gioventù

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Anche in una società che cambia la parola di Dio è sempre nuova.

La giornata mondiale della gioventù, spesso chiamata con la sigla GMG, è un incontro internazionale di spiritualità e cultura dei giovani cattolici nato nel 1985 per intuizione di papa Giovanni Paolo II.

Tantissimi sono stati i sansalvesi che vi hanno partecipato nel corso del tempo, di seguito il racconto di Fabrizio Ciurlia sulle sue quattro GMG.

Denver 1993

All’epoca avevo 22 anni. Della nostra diocesi vi parteciparono 32 persone e circa un terzo era di San Salvo. Viaggiare con gli altri già di per sé è bello. Mi ritrovai catapultato in un mondo che non conoscevo in tutti i sensi: era come stare dentro un film! La Gmg è fondamentalmente strutturata, ancora oggi, in 3 catechesi, una veglia e una messa papale. Ci si ritrovava con giovani di ogni nazione e di ogni razza e cultura e ciò nonostante, era incredibile la facilità con cui si intessevano relazioni con ognuno. Non esistevano barriere, percepivi quel sentirsi come dei fratelli proprio come sentiamo nel Vangelo. Nonostante la grande stanchezza per il tanto camminare c’era un carico emotivo e spirituale incredibile. Era impressionante vedere che nonostante tanta grazia, la popolazione locale mostrava una grande indifferenza se non addirittura ostilità. Abbiamo incontrato alcune manifestazioni contro quella visita di Papa Giovanni Paolo II che in quel periodo parlava molto della difesa della vita contro l’aborto.

Manila 1995

Di tutta la diocesi eravamo in venti e tutti di San Salvo. Il parroco di allora Don Piero Santoro, grazie a un bonus di un’agenzia viaggi a cui si rivolgeva per ogni occasione, scelse di andare a Manila per prendere contatti sul posto e organizzare al meglio la nostra Gmg. Da allora divenne per lui consuetudine andare un anno prima a “preparare la via”. Per sostenere il costo del viaggio organizzavamo diverse iniziative in parrocchia. Molti che non potevano andare hanno sostenuto noi giovani con diverse offerte e anche questi atti di generosità sono stati un segno bello di vicinanza e generosità della parrocchia. Ricordo perfettamente il giorno in cui siamo partiti: 9 gennaio 3.30 di notte! C’erano state delle tempeste di neve che avevano reso difficoltoso il viaggio. Arrivammo il 10 gennaio alle 7.30 del mattino e trovammo un’accoglienza da parte dei filippini davvero straordinaria. Avevano un’ammirazione particolare per gli italiani: quando ci incontravano ci facevano spazio per farci passare. Abbiamo avuto la possibilità di conoscere una metropoli di circa 12.000.000 di persone con una grande contraddizione: la città ultra ricca e quella dove regnava quasi una povertà assoluta. I Salesiani ci portarono al distretto di Tondo, uno dei bassifondi di Manila. Era una enorme baraccopoli in cui risiedevano circa 15. 000 persone che vivevano letteralmente dei rifiuti della grande città. Vedevi un’intera popolazione che rovistava in questa enorme discarica per cercare gli oggetti migliori da poter andare a vendere nei vari mercati. Rimasi sbalordito nel toccare con mano cose che vedevi in tivù e di cui sentivi parlare! Mi venne da pensare: “Ci vuole fortuna anche per il luogo in cui nasci”. Nonostante questa grande povertà, non li vedevi affatto tristi anzi sempre molto sorridenti. È consuetudine nelle GMG scambiarsi degli oggetti come ad esempio dei braccialetti, portachiavi e simili. Quell’anno portai una serie di adesivi della parrocchia che poi divennero casualmente dei pensierini per quei bambini della discarica: ci seguivano a flotte e utilizzavano questi adesivi per rattoppare i buchi delle loro maglie! Ne andavano fieri ed era motivo di gioco. La veglia della Gmg si fece proprio a Tondo. Di questa Gmg divenne memorabile il gesto di Giovanni Paolo II che siccome era caduto andava in giro con un bastone e in occasione di quella veglia, lo roteava alla “Charlot”. Ci fu una vera apoteosi! Qui al contrario di Denver la popolazione mostrò un coinvolgimento totale: tutti parlavano di noi. Alla messa papale vi parteciparono oltre 5.000. 000 di persone!

Parigi agosto 1997

Della diocesi vi parteciparono 200 persone e di noi ne eravamo una sessantina. Lì fu come stare a casa soprattutto perché intorno al 1990 grazie a una iniziativa dei monaci della Basilica di Bari che proponevano dei gemellaggi tra parrocchie intitolate a san Nicola, noi ci gemellammo con la comunità francese di Saint Nicolas De Port. Dopo dei contatti epistolari tra parroci si avviarono anche delle visite reciproche. Di quella Gmg mi restò impresso il tema scelto “Maestro dove abiti?”. La Francia in quell’epoca stava vivendo un forte momento di secolarizzazione e quel tema lo vedevo come un invito ad andare a cercare Gesù negli altri.

Roma 2000

Questa è stata la Gmg in cui ho cominciato a viverla quasi da responsabile. In quella occasione eravamo noi che dovevamo ospitare. In piazza Aldo Moro erano arrivati 48 pullman.  

 

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