Partecipa a SanSalvo.net

Sei già registrato? Accedi

Password dimenticata? Recuperala

Oggi è la festa dell'Epifania del Signore

Commento al vangelo

Condividi su:

I Magi: personaggi misteriosi! Rappresentanti di una cultura raffinata, di una sapienza antichissima, attrezzati per esplorare i segni della natura e indagare gli avvenimenti della storia captano il segnale di una stella. La loro ricerca a questo punto prende una svolta esistenziale. Non cercano più qualcosa, ma cercano Qualcuno. Ed eccoli in ginocchio davanti a un bambino. Vengono dall’Oriente, punto di partenza indefinito, tuttavia sfocia in un luogo ben preciso: Betlemme di Giudea: un minuscolo villaggio. Questi astrologi vengono a cercare  “il re dei giudei che è nato” Non hanno dubbi , hanno visto la sua stella.

Nel racconto di Matteo si accenna per ben cinque volte al re Erode. E’ chiaro, il re è lui. Ma i Magi cercano un altro re… Ed allora ecco precisarsi il contrasto tra la loro ricerca appassionata, la gioia del riconoscimento, e il turbamento, l’inquietudine di Erode e di tutta Gerusalemme.

Il re teme un concorrente, la popolazione è allergica ai cambiamenti, vuol evitare un salto nel buio. Si tiene Erode e basta.

La tradizione ha colto il valore simbolico dei doni offerti dai Magi in riferimento alla persona di Gesù: l’oro sarebbe il riconoscimento della sua regalità, l’incenso della divinità, e la mirra l’annuncio della sua morte e sepoltura.

Nel racconto di Matteo possiamo cogliere alcune sottolineature importanti:

1 gli astri ubbidiscono e sono a servizio del vero Re, dell’unico Sovrano;

2 L’Epifania (manifestazione) è destinata a gente “venuta da lontano”. Gesù viene riconosciuto e adorato da pagani e idolatri. Quindi, la ricerca di Dio non è preclusa a nessuno. La salvezza riguarda tutti. Il dono non può essere confiscato da una élite di privilegiati.

L’Epifania è un secondo Natale. E’ il Natale dei pagani. Gesù si manifesta subito fuori dal suo popolo. E, con Lui, la Chiesa supera i confini del ghetto di una nazione e assume “tutte le genti”.

Abbiamo popoli. Tradizioni, culture, costumi in movimento e che contengono già,secondo l’espressione del Concilio Vaticano II, “le semenze del Verbo”.

3 La nascita di Gesù, per quanto spogliata di ogni segno esteriore di potenza, ha una portata regale evidente. E’ Lui il vero capo del popolo, il pastore legittimo di Israele, incaricato di radunare il gregge disperso e strapparlo al dominio e all’avidità dei pastori usurpatori che “pascono se stessi”.

4 Gesù, rifiutato dai suoi, viene accolto e adorato dagli stranieri, da gente inattesa, dai non aventi diritto. Lui non è monopolio di nessuno.

5 Quantunque il gioco dei potenti sembri avere il sopravvento, il seme nascosto a Betlemme (nella “casa del pane”) non verrà soffocato.

Ma il racconto che ha come protagonisti i Magi è anche profezia di qualsiasi avventura cristiana. Loro hanno saputo decifrare correttamente un segno astrale e si sono mesi in cammino. Per noi si tratta piuttosto di interpretare un segnale interiore, un’inquietudine, un’insoddisfazione,un’esigenza sempre più tormentosa. Comunque resta fondamentale il dovere di muoversi, abbandonando le comode sicurezza, per affrontare il rischio della ricerca, spingerci sino in fondo alla folle avventura.

… E chiedere informazioni a tutti, scrutare ogni segno, non trascurare il più piccolo indizio… E tenere conto delle indicazioni contenute nei suoi libri, avendo ben chiaro, però, che Dio non si trova sui libri. I libri al massimo suggeriscono dove è possibile trovarlo. Ma sono i passi che Lo raggiungono. E’ l’esperienza che ci fa scoprire la bellezza e la grandezza dell’adorazioneE poi dobbiamo renderci conto che c’è sempre una scelta precisa da fare. Ci sono sempre numerosi re Erode abusivi da scartare per mettersi in ginocchio dinanzi all’Unico Signore.

Esiste l’idolatria di chi rifiuta Dio per servire gli idoli. Ma l’idolatria peggiore è quella di chi, avendo trovato Dio, Lo costringe a convivere con gli idoli divenuti ormai familiari, irrinunciabili. Non Dio come Unico, geloso, che spazza via le divinità usurpatrici, ma Dio aggiunto ad altri. Uno in più.

Infine, per chi non si stanca a motivo della strada, per chi non si getta ai margini, rassegnato, c’è l’incontro-

Allora Lo riconosciamo e scopriamo che è stato Lui ad accendere la stella, meglio ad attizzare la brace che ci ardeva dentro. Ed era la sua Parola quella che troppe volte abbiamo cercato di far tacere, senza riuscirci totalmente.

Si, anche noi siamo venuti a Betlemme, in questo luogo minuscolo, perché lì c’è “la casa del pane”. E noi ci siamo mossi a motivo del Pane. Ancora una volta, nel nostro impossibile deserto dove non manca niente, ci ha preso per fame…

 

Condividi su:

Seguici su Facebook