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Appuntamento con lo sport: la SnaiDart

Questa settimana ci occupiamo di uno sport Indoor in compagnia di Emilio Giurastante

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Rinnoviamo l’appuntamento settimanale con le società sportive sansalvesi avvicinandoci ad uno sport che, almeno una volta nella vita, chiunque ha provato: le freccette. Ovviamente non ci siamo fermati al livello amatoriale ma siamo andati a chiacchierare con la squadra di San Salvo conosciuta con il nome di SnaiDart. A svelarci i segreti del gioco ci ha pensato il capitano Emilio Giurastante.

L’intervista

Cominciamo con una domanda di rito: quando nasce la SnaiDart e come vi è venuta l’idea di metterla in piedi?
La squadra è nata circa un anno fa ma, per quel che mi riguarda, ho cominciato a giocare per divertimento presso Sole e Luna, il locale di San Salvo Marina. Sempre nello stesso locale, tramite l’allora rappresentante delle macchinette, è cominciata poi la mia 'carriera' agonistica. Ti parlo già di circa cinque anni fa e ti posso dire che da allora la mia passione è sempre andata in crescendo.
Al contrario, per quanto riguarda la SnaiDart, la realtà è giovanissima visto che ha preso avvio praticamente lo scorso anno. Per la nascita di questa società, il caso ha avuto un influsso determinante e ti spiego perché: ci siamo conosciuti io e Mattia Perrucci (l’attuale presidente della SnaiDart) e tra una freccetta e l’altra abbiamo cominciato a pensare di creare una nuova squadra per poter prendere parte ai vari tornei anche a livello provinciale. Inoltre ti posso dire che le soddisfazioni sono già arrivate nonostante facciamo parte di una società così nuova. In seguito ci siamo uniti ad altre squadre sansalvesi attraverso l’associazione A.C.S.D. Multigames, che oggi conta altre cinque squadre di freccette tra San Salvo e Cupello, in diverse categorie.

Mi hai appena parlato di soddisfazioni, a tal proposito vorrei sapere quali sono le categorie in cui gareggiate e quali sono i titoli finora collezionati.
Andiamo con ordine, in questo sport ci sono quattro diverse categorie di gara. Partendo dalla più 'bassa' troviamo la categoria D o Mixed. La particolarità di questa è data dalla necessaria presenza di una donna all’interno della squadra e si gioca a 301, vale a dire si parte dal punteggio di 301 e l’obiettivo è quello di arrivare a 0, per vincere bisogna prendere un singolo numero con l’ultima freccetta a disposizione; questa pratica si chiama chiusura singola o single-out.
Salendo di categoria troviamo la C in cui militano gli amatori. In questo caso si parte da un punteggio di 501 per arrivare sempre a 0, nuovamente con la chiusura singola. La successiva è la categoria B che racchiude i Master. Anche qui si parte da 501 ma la chiusura può essere multipla, prendendo un doppio o triplo punteggio, questa pratica è chiamata comunemente multi-out.
Infine, troviamo la categoria A o ancor meglio Elite in cui i partecipanti partono da 501 e possono chiudere solo con un doppio punteggio (double-out). Inoltre esistono anche competizioni individuali nei tornei locali.
Per quanto riguarda, invece, le nostre vittorie in categoria Elite ti posso dire che ci siamo aggiudicati, in ordine di tempo, il torneo provinciale che non è riconosciuto Fidart perché della federazione ci sono solo competizioni regionali. Comunque ci siamo qualificati e poi abbiamo vinto anche la gara regionale ufficiale e abbiamo partecipato al Sei regioni (altra competizione riconosciuta, ma non ufficiale Fidart) in cui potevamo di certo fare meglio. Ti voglio anche elencare i nomi degli atleti che hanno permesso questi risultati in Elite: Emilio Giurastante, Antonio Colanzi, Stefano Battista, Mark Crowhurst, Domenico D’Amario, Andrea Santolieri e Fabio Pascetta.

Beh, non male per un sport poco seguito e che comunque sta vedendo, almeno da noi, i suoi albori ora. C’è un limite di età per partecipare alle vostre gare, e per gli atleti ci sono caratteristiche basilari che creano il campione?
Indubbiamente i risultati sono ottimi al momento considerando anche che siamo, geograficamente, una delle squadre più a sud in Italia. La disciplina è nata al Nord e, lentamente, si sta allargando anche alle nostre zone. Per iniziare e per partecipare non c’è nessun limite di età e la media dei partecipanti si aggira tra i 25 e 40 anni più o meno.
Per rispondere alla seconda domanda, per poter gareggiare in questo sport ovviamente la cosa che non deve mancare è la passione, è chiaro che il sacrificio non è troppo elevato, anche perché basta giocare anche mezz’ora al giorno per vedere dei miglioramenti. Oltre alla passione magari non guasta un po’ di freddezza soprattutto se si arriva a giocare a livelli agonistici quando in ballo c’è molto più della semplice birra tra amici.

Osservando i ragazzi che tirano a bersaglio, ho notato che ognuno adotta una sua tecnica. Non esiste dunque un movimento codificato per tutti? Inoltre le freccette sono tutte uguali o cambiano sia il materiale delle punte che quello dei bersagli?
Assolutamente non esiste nulla di preciso per quanto riguarda la tecnica di tiro, la scelta è piuttosto soggettiva e l’unica cosa da rispettare è la distanza di 2,37 m dal bersaglio per effettuare il lancio. Comunque, se si osservano i giocatori di una partita si nota che lanciano distendendo il braccio e facendo un lavoro di polso per indirizzare al meglio il proprio tiro.
Per gli attrezzi del mestiere, invece, i materiali sono molti diversi basti pensare che esistono due tipi di tabellone: quello in legno e quello elettronico. Per quel che riguarda il primo la competizione che ne deriva prende il nome di Steel e le freccette utilizzate hanno una punta in metallo, il corpetto sempre metallico senza limite di peso e infine astina e aletta in plastica. Al contrario per quanto riguarda il secondo tipo di tabellone la competizione che vi si gioca prende il nome di Soft Dart e le freccette hanno la punta, l’astina e le alette in plastica. La lunghezza dell’astina o terminale può variante in base alle esigenze del giocatore. Tuttavia, la cosa importante in questo caso è il corpetto che è sempre in metallo ma ha un peso massimo di 20 gr.

Abbiamo visto degli esempi di set da tiro. Questo sport può definirsi costoso?
Purtroppo sì. In linea di massima i praticanti sono tutti giocatori per hobby e soprattutto per quelli che arrivano ad un buon livello comincia a pesare non solo il prezzo dell’attrezzatura ma soprattutto la trasferta. Va infatti ricordato che per le competizioni nazionali bisogna arrivare sino a Bolzano o comunque le gare più importanti, non a caso, si svolgono nel Nord Italia. Tornando all’attrezzatura da gara, per farti un esempio, ti posso dire che ci sono alcuni set di freccette (in genere si tratta di tre frecce per set) che possono arrivare sino a 80/90 € perché magari hanno il corpetto di tungsteno, oppure un particolare bilanciamento. È anche ovvio che si possono porre delle piccolissime modifiche alla freccetta magari ponendo un accessorio o flight protector sull’aletta per bilanciarne il peso. Va sempre tenuto conto il peso perché con le modifiche alla freccetta non si può andare oltre 1 gr di peso.

Invece se qualcuno volesse avvicinarsi a questo sport a San Salvo come può fare?
Guarda nulla di più semplice. Per prima cosa bisogna andare in un bar per capire se si è veramente portati per il lancio, dopodiché si può cominciare a partecipare al campionato con una quota annuale di 110 € a squadra da versare alla federazione. Se invece si vuole partire con una squadra già formata basta tesserarsi con la Fidart attraverso la squadra scelta. Se si desidera capirci di più basta entrare qui al punto Snai di via Liquirizia e chiedere tutte le informazioni del caso.

Quindi semplicissimo. Siamo quasi alla fine e ti volevo chiedere: questo sport che pubblico ha, è molto seguito?
Purtroppo no. Le persone che seguono questo sport sono praticamente solo gli “addetti ai lavori”, a mio avviso soprattutto perché poco pubblicizzato. Adesso però potremmo andare incontro ad un’inversione di tendenza visto che il Coni ha riconosciuto la federazione a livello nazionale e per questo lo stesso sport potrebbe assumere maggior visibilità, o almeno si spera.

Quindi una specie di sport di nicchia. Ultimissima domanda che riguarda un po’ il tuo gusto personale e cioè preferisci il tabellone in legno oppure quello elettronico?
Per me il migliore è il tabellone in legno e quindi le gare Steel. In queste competizioni quello a cui si fa veramente caso è l’immagine, vale a dire si gioca con una certa divisa, in un ambiente immerso nel più assoluto silenzio e con un ben determinato spazio. Le distanze non sono dettate dalla sicurezza ma sempre per mantenere una certa immagine di serietà e professionalità, nulla o poco a che vedere con le competizioni con tabellone elettronico.

FOTO DI GIOMIX68

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