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Don Gino Smargiassi, un annunciatore credibile della parola di Cristo

A sessanta anni di sacerdozio possiamo raccontare una bella storia di vite che si concatenano

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Domenica 3 luglio 2016, presso la Comunità di S. Marco Evangelista di Vasto, sono stati celebrati il 60° anniversario di ordinazione di don Gino Smargiassi e il 65° anniversario di don Camillo Gentile

Don Gino Smargiassi è un sacerdote molto caro anche a San Salvo per aver fondato la comunità e la parrocchia di San Salvo Marina.

Chi ha avuto a che fare con la comunità di San Salvo marina sa che è una comunità molto affiatata e,  paradossalmente, talora più di quella del paese. Una combinazione di elementi hanno favorito questa situazione. Nel periodo del boom economico si sono ritrovate, come in un paese straniero, tante famiglie provenienti da diverse realtà territoriali e quasi isolate rispetto dal resto del mondo. Da come mi raccontava mio padre, alla marina non c’era quasi niente e quindi anche per piccole esigenze materiali, i residenti di quella zona si sono ritrovati ad avere bisogno l’uno dell’altro.

Don Gino ha favorito la formazione e la coesione di questo gruppo di persone sia a livello spirituale e sia e soprattutto a livello umano. Dai racconti che ho sentito da ex abitanti e abitanti di San Salvo marina, Don Gino creava sempre delle occasioni di aggregazione umane prima che spirituali utilizzando ogni strumento possibile: la festa del primo maggio con maratona, caccia la tesoro, gare di tresette, ecc..., sfilata di carri di carnevale, teatri e recite di ragazzi, corsi di musica, catechismi e riunioni di preghiera per le case dei parrocchiani; iniziative di volontariato a favore della Caritas Diocesana, veglione di Capodanno, gite e campeggi e tante altre iniziative.

C’è un passo del vangelo che dice che le comunità cristiane si riconoscevano da come si amavano l’un l’altro. Don Gino ha contribuito alla formazione umana e spirituale di buona parte degli abitanti della marina che sanno dare tuttora questi segni di fratellanza.

Le attenzioni di Don Gino per la sua comunità non sono state solo spirituali ma anche materiali. È lui che ha promosso la realizzazione della nuova chiesa di Nostro Signore Gesù Cristo. Ma non solo una grande e capiente chiesa per accogliere anche i turisti ma un’oratorio e un campo sportivo per i ragazzi, e una chiesa all’aperto per i periodo più caldi. 

Nel gennaio del 2001 è stato trasferito nella minuscola chiesa di Vasto dei Sette Dolori. E anche in quella occasione si è fatto promotore della costruzione di un'altra grande chiesa, quella di San Marco posta alla periferia di Vasto. Anche qui non sono mancati un grande oratorio e degli spazi di accoglienza e di svago per bambini e  ragazzi.

Don Gino è anche stato un annunciatore credibile della parola di Dio anche in qualità di insegnante di religione.

Don Gino sa essere allo stesso tempo burbero e amorevole allo stesso tempo. Il mese scorso, nonostante la sua veneranda età, è andato a Serracapriola per partecipare al funerale della mamma centenaria (fondamentalmente una turista della marina) di una sua ex parrocchiana di San Salvo marina. Accoglieva con tanto affetto anche i bambini. Una sua parrocchiana della marina mi ha raccontatto che dava le ostie non consacrate ai bambini curiosi che non avevano ancora l'età per prendere la comunione e poi cercava di spiegare, con il loro linguaggio, il significato di quel "pane vivo". 

Dio mi ha accarezzato con il suo amore. Io ho cercato di lavorare con dedizione nella sua vigna, ma ripensando ai 60 anni del mio sacerdozio, sento il bisogno di chiedere perdono al Signore e alla comunità per le mie infedeltà”. Parole pronunciate da Don Gino in occasione della celebrazione eucaristica per il suo 60° anniversario di ordinazione sacerdotale.

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