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Gioie e difficoltà di chi organizza la festa patronale

Il Comitato feste si racconta

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Le persone che più si adoperano affinchè tutto proceda per il meglio per la festa in onore di San Vitale sono i membri del comitato feste. Alcuni loro familiari collaborano nei giorni clou della festa in maniera attiva e con orario continuato. Il comitato può essere paragonato alla padrona di casa che deve organizzare una festa e si deve preoccupare di ogni particolare.
Alcuni membri ci hanno raccontato di questa esperienza.

Dopo la richiesta pubblica (il parroco lo annuncia in chiesa) della disponibilità a far parte del comitato si fa una prima riunione di insediamento e si designa un presidente (quest’anno è Nicola Troiano). Il comitato viene diviso in gruppi di 6/7 persone (quest’anno sono 4 gruppi) a ognuno dei quali viene assegnata una zona di San Salvo.

Fino a tre anni fa il comitato era composto solo da uomini. Da qualche anno si sono aggiunte delle donne: Patrizia Di Stefano e Aurora De Francesco ne fanno parte da tre anni; sono le uniche donne che fanno la questua (ossia la raccolta fondi di porta in porta).

Il comitato inizia a suonare ai campanelli della città negli ultimi giorni di febbraio. Chi si sente di San Salvo e ama la città e la festa apre la porta per dare la sua offerta in denaro e/o ciò che serve per il giorno delle sagnitelle (salsa, pelati e olio). Quest'anno hanno contribuito con i prodotti della natura anche altri che prima optavano solo per l'offerta in denaro.
Non manca chi non apre la porta per un atteggiamento di chiusura o perché stanno vivendo la crisi economica del periodo o perché sono stranieri e di religioni diverse.

Nel passare da una casa all’altra e attraversando le varie strade i membri del gruppo chiacchierano, ridono e scherzano tra loro. Sono questi momenti belli di condivisione.

I primi giorni di aprile termina la colletta. In base ai fondi raccolti si contattano coloro che allieteranno le due serate della festa patronale. Nei giorni che precedono le sagnitelle si lavano le vettovaglie e cominciano gli altri preparativi.
Capita qualche volta che i cosiddetti 'anziani' del comitato non consentono ai 'giovani' di mettersi in discussione e di apportare qualche novità. Ciò nonostante tutto prosegue per il meglio.

A chi dice che le tradizioni legate a questa festa sono destinate a scomparire, loro rispondono con il loro ottimismo. Quest’anno sono entrati nel comitato due giovani e questo è un segnale positivo per il prosieguo nel tempo.
I membri del comitato invitano anche altri (soprattutto i giovani) a vivere questa esperienza nei prossimi anni.

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