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E' l'Italia che va...

Lettera ad un'amica

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E' l'ITALIA che va….
San Salvo 02/02/2016
Cara Fernanda, come stai?
lo so ti scrivo raramente , ma ogni volta che lo faccio sono sicura
che tu possa comprendere, sei una delle poche persone
alle quali confido e racconto.
Io ho qualche acciacco , dovuto alla mancanza di movimento,
infatti  sono qui a raccontarti questo mio trascorso:
mi sono recata alla piscina comunale per iscrivermi ad un corso 
adatto alle mie esigenze,
ne ho trovato uno che  sembrava facesse al caso mio, 
chiedo, credo cortesemente, di potermi iscrivere ma
in segreteria mi rispondono che il corso è soppresso,
anzi è stato modificato,
no,
che non c'è spazio,
in ultimo che se proprio voglio insistere allora pagherei il doppio.
Rimango ferma ancora qualche istante,
in questo istante sono un emoticon (smile) dal sorriso quadrato
vado via, con la sensazione di aver subito qualcosa di strano,
qualche giorno dopo, torno per parlare con qualcun altro
che mi dice:
"insomma, è un corso privato!"
e rincarando la dose:
"se proprio vuole accedere dovrà pagare sei mesi di abbonamento
per due corsi"
di nuovo l'emoticon si impossessa di me ed è rosso paonazzo con 
le soppraciglia inarcate, giro le spalle e me ne vado,
tornata davanti all'ingresso principale chiedo di parlare con il 
direttore che in pochi secondi mi firma un'autorizzazione 
a poter frequentare quel corso specifico e che potrò pagare
ogni ingresso a tariffa normale.
Sai Fernanda, qui ogni giorno ne succede una,
propabilmente il corso è organizzato e frequentato da snob ,
essere snob non  è una professione e 
non si impara sui banchi di scuola,
essere snob non ha neanche una spiegazione logica
perché, magari lo si è da svariate generazioni,
essere snob non vuol dire ritagliarsi uno spazio privato
dentro una struttura pubblica,
lo snob magari la piscina la posside da sempre, 
è di sua proprietà,
beh, lì sono sicura di non poterci mai entrare,
mi piace, però, pensare che sia una mia scelta.
Ti lascio, ti abbraccio tornerò a scriverti.
Paola Cardellini
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