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I racconti di Angiolina: "Una reggia senza più la sua regina: lettera alla cara Italia"

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Cara  Italia,

dopo la tua dipartita ti ho pensato tanto, ma soprattutto mi sono pentita di non essere venuta a farti visita nella tua reggia, come ti avevo promesso.

Io ti penso sempre e non ti dimenticherò mai, anzi farò della tua leggiadra immagine la mia icona preziosa di  quotidiano riferimento, con il mio papà che tanto ti stimava e la mia mamma che era una vera ammiratrice della tua bellezza e delle tue raffinate doti.

La tua vita non è stata fluida e serena, ma tu hai sempre pilotato le tue azioni con costante ed ammirevole pazienza e serenità, arricchite di vera bontà.

Eri la moglie del maestro Cilli Nicolino, ma non tutti sapevano che lui ti adorava come una principessa e, mentre stavamo a guardarti quando dormivi per sempre, l’ultimo  giorno, prima di intraprendere il viaggio celestiale, il maestro ci ha tenuto a sottolineare di non essere all’altezza del tuo grado di bellezza e nobiltà anche se, al contrario, cara Italia tu eri orgogliosa di essere la sua donna compiacendotene sempre ed ovunque.

Il tuo passo felpato e leggero assecondava la tua ponderata cautela, prima di agire e di parlare, dosando e scegliendo le parole più dolci e rasserenanti.

Stimavi molto le persone per le loro virtù, che apprezzavi come il mio papà sempre riverente nei tuoi riguardi.

La dolcezza brillava nei tuoi occhi “ridenti e fuggitivi” rimandando ai versi più famosi dei nostri romantici poeti. Incontrarti era un vero piacere, perchè riuscivi ad addolcire anche i momenti più stressanti e trovare le parole capaci di sminuire il peso immaginario della vita che scorre più veloce di quanto credessimo e nello stesso modo, all’improvviso, ci sfugge dalle mani per sempre.

Ma la morte, nel tuo caso, non ha il significato negativo della “fine” ma di un inizio diverso di camminare, di amare, di ricordare, di fissare i punti già fermi dei valori che, come te Italia, hai saputo trasmettere e che costituiranno continuamente elementi viventi, che avranno la tua voce e ci guideranno in ogni momento dandoci coraggio e forza, elementi di cui tu eri padrona.

Mi raccomando guardaci sempre e guidaci con il tuo amore, mentre continui a passeggiare nel giardino della tua reggia.

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