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“Non hanno mai chiesto quote, la struttura si è sempre mantenuta di Provvidenza”

Il racconto di Luciano Ferrone su come è nata la Comunità di San Biagio e dell’amicizia con tante famiglie di San Salvo

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Da circa 30 anni molti sansalvesi scelgono come meta di ritiro spirituale Subiaco presso la comunità di San Biagio. Luciano Ferrone è stato uno dei primi scopritori di questo posto. Di seguito l’intervista.

Come e quando hai scoperto la comunità di San Biagio a Subiaco?

Era il 1979 e c’ero andato con degli amici perché cercavo un luogo di ritiro spirituale. All’epoca era una struttura molto piccola e spartana. Ma il posto era ed è davvero spettacolare. Era un antico eremo benedettino che veniva utilizzato da alcune suore salesiane Figlie di Maria Ausiliatrice per i loro ritiri spirituali solo nei periodi estivi perché era privo di riscaldamento e acqua calda. Proprio in quegli anni suor Maria Pia Giudici (che era una di quelle suore che frequentava l’eremo) stava riscontrando che molti giovani erano alla ricerca di luoghi dove poter riflettere e trovare la propria strada. Ma questa tipologia di servizio non rientrava nella vocazione delle suore salesiane, e quindi chiese il permesso alla casa generalizia per avviare questa attività e trasformare l’eremo in una casa di preghiera e di accoglienza che aiutasse i giovani anche in questa nuova dimensione.  Suor Maria Pia fece pregare tantissimo per questa sua intenzione. Un giorno la madre superiora andò a visitare la casa e dopo di allora diedero il permesso a trasformare quel luogo in una casa di preghiera e di accoglienza. E così dal 15 settembre 1982 è stata ufficialmente eretta canonicamente la nuova casa S. Biagio di Subiaco. Man mano quella struttura è cresciuta da ogni punto di vista e con la semplice provvidenza. A chi veniva ospitato non è mai stato chiesto nessuna quota. Ognuno fa delle offerte secondo le proprie disponibilità. Quel minuscolo eremo senza luce e senza riscaldamento con annessa una piccola stalla è divenuta una vera e propria casa di preghiera e di accoglienza in grado di ospitare e aiutare chi si trova in una situazione di bisogno umano e spirituale. La “Casa” ha ospitato anche tantissime persone famose nella vita mondana.

In quante occasioni sei tornato e quando hai sentito l’esigenza di tornarci?

Sono tornato tantissime volte prima da single, poi con la mia fidanzata e poi da sposato con i miei figli. Suor Maria Pia ci ha seguito anche nel nostro percorso pre e post matrimoniale. Quando poi ho parlato di questo posto al mio amico Graziano Artese si è cominciata a spargere la voce anche qui a San Salvo e si sono cominciati a organizzare dei percorsi prenotati solo per noi. Nella foto che vedi c’è anche l’ostetrica Armida Nola. Ricordo una volta in particolare che stavo attraversando una situazione particolare e lei appena mi ha visto mi ha chiesto “Come va?”. Io risposi “Bene!”. Ma lei si accorse che non era vero, mi prese in disparte e riuscì a captare il mio disagio e ad aiutarmi. Un’altra volta sono tornato dopo un lungo periodo e lei subito mi è venuta vicina per salutarmi. È una suora con un carisma davvero particolare. Con i suoi occhi grigio celesti riesce a penetrarti nell’anima. Nei giorni in cui prenotiamo questi ritiri non c’è un secondo in cui ti annoi. Tutti partecipiamo alla vita comunitaria sia a livello pratico e sia nei vari momenti di preghiera.  In ogni ritiro sono previste delle esegesi bibliche tenute da suor Maria Pia che riesce a tenere alta l’attenzione per tutto il tempo soprattutto perchè è una donna di grande cultura e di una vivacità intellettuale davvero straordinaria. Quando torni da Subiaco torni davvero estasiato e pronto a ricominciare il cammino quotidiano con un’altra forza.

 

Anche quest’anno è stato prenotato un ritiro spirituale per il gruppo di San Salvo nel week end del 25 e 26 novembre presso la comunità di San Biagio a Subiaco. Chi è interessato può prenotare un posto rivolgendosi a Graziano 347.3123564.

 

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