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'Barnum' di Alessandro Baricco, 1995

a cura della redazione
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Barnum è una raccolta di articoli di Alessandro Baricco scritti per la Stampa nei primi anni ‘90, una raccolta di descrizioni del grande circo (barnum) che ci circonda.
Parla del quotidiano, della musica che ascoltiamo, dei posti in cui ci rechiamo, di libri, persone.
Il punto di vista è però assolutamente soggettivo, quello dello scrittore, che descrive ciò che vede, ciò che prova. Ed il piacere di questo libro sta proprio lì, nelle sue descrizioni.

Amo leggere Baricco, da spessore alle parole, e ti dà la possibilità di guardare e descrivere la realtà in modo diverso:
«Il sonoro ve lo dovete immaginare, perché la musica la si può anche raccontare ma non quando è divertimento puro, e polvere di pensieri, e schiuma di note, e nulla sincopato. Approssimativamente era come sentire un blues sfuggito da una coltivazione di cotone, sbiancato dal Tide, mandato a un collage dell’East, da lì espulso per uno scherzo un po’ pesante alla preside, spedito a una scuola per dirigenti d’azienda, scappato anche da lì, finito a vendere hamburger in uno stadio di baseball, ma il venerdì sera si trova con gli amici e suonano in una cantina, bevuti fatti, e chissenefrega. Una cosa del genere. Ma un po’ più bella».

Questa è la descrizione che fa del jazz suonato dai bianchi!
Al termine della lettura, ti ritrovi con molti appunti sul retro di copertina, di luoghi che vorresti vedere, o dischi che vorresti ascoltare e per me questo è davvero tanto.

Antonia

 


 

Interpretazione della realtà, ovvero, se ti faccio vedere ciò che ho visto ti preconfeziono 'una realtà'?
La realtà (come dicevamo) è nell’occhio di chi guarda. Se scatto una foto è per farti vedere una cosa che ho visto io. Ogni atto artistico è narrazione.

Baricco-Barnum nel narrare la società ci fa vedere ciò che ha visto e ce ne fornisce una mappa, «Wait, they don't love you like I love you».

Until the end of the wor(l)d
Nel film Fino alla fine del mondo del 1991 il personaggio interpretato da William Hurt utilizza un dispositivo elettronico che permette alla madre cieca di vedere le immagini che il figlio ha “visto” e registrato per lei durante i suoi viaggi. La fine del mondo delle parole? Le parole non bastano, ci vogliono le immagini.

«Instead here we are In a silence more eloquent Than any word could ever be»

Natural Born Spettatori
Nel film Assassini Nati-Natural Born Killers di Oliver Stone del 1994 la macchina da presa è per la maggior parte del tempo storta, traballante, nitida testimone oggettiva dei fantasmi e delle inquietudini dei personaggi. Le azioni della coppia di killers sono trasmesse in diretta tv.

Questa presenza del mass-media narra, amplifica le gesta o le induce?

Videodrome (David Cronenberg, 1983) «La televisione è la realtà e la realtà è meno della televisione»

Massimiliano

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