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Le prime lampadine elettriche a San Salvo

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Lo sapevi che San Salvo può vantare di essere stato uno dei primi paesi nella zona, se non addirittura il primo, ad avere la luce elettrica ? Questo risale agli inizi degli anni venti , e le prime lampadine elettriche, si accesero, nella parte centrale del paese, e precisamente all'inizio di Corso Garibaldi, nei pressi della Porta della Terra.

La prima illuminazione domestica, invece, ebbe luogo nella casa di Michele Sabatini, in Via Savoia, all'attuale numero civico 37.

A portare questa innovazione fu un certo Michelangelo Ferragonio, pugliese di origini, sposatosi a Vasto e poi, trasferitosi a San Salvo, con abitazione in 7° Vico Savoia.

Ferragonio era dotato di buona cultura sia umanistica che scientifica, e ciò che lo spingeva ad interessarsi di elettricità, era solo passione e niente altro: difatti visse nella povertà, avendo, sempre, anteposto i valori spirituali e culturali a quelli materialistici della ricchezza e del guadagno.

La turbina elettrica l'aveva installata nei locali del ''Mulino Pantanella'' e veniva azionata dalla stessa acqua che serviva a far girare la macina del mulino: mentre la linea elettrica era formata da semplici fili di rame, sostenuti da rudimentali pali in legno, ricavati da alberi tagliati nel bosco ''Motticce'', di proprietà del Comune , e di cui, il Comune stesso ne aveva autorizzato il taglio, per essere usati allo scopo che, in definitiva, aveva una funzione altamente sociale.

La cabina di trasformazione dell' energia elettrica, era ubicata in un angusto locale ricavato fra i ruderi di ciò che era rimasto del vecchio edificio scolastico (pure esso del Comune) andato in fiamme e distrutto agli inizi del 1900.

Con l'avvento della luce elettrica, scomparvero, subito dopo, per i crocicchi e per le anguste vie del paese, gli antichi e caratteristici lampioni a petrolio ed,unitamente ad essi, scomparve la simpatica figura del ''Lampionaio'', che, al crepuscolo di ogni giorno, armato di scaletta e di ogni altro ocorrente, girava per il paese, e dava vita a quella che doveva essere l'illuminazione notturna, e che doveva durare fino alle prime luci del mattino seguente.

Ferragonio, fra molteplici disagi di natura tecnica ed economica, riuscì a portare avanti, onestamente e con ammirevoli risultati, tale iniziativa, che ebbe la durata per più di una diecina di anni.

A Ferragonio subentrò Secondino Artese ( anch'egli amante della tecnica e del progresso sociale) il quale, nel frattempo, aveva installata una turbina elettrica, ( più moderna ) sul fiume Trigno, nel territorio di Fresarandinaria, fornendo di elettricità, non solo San Salvo, ma anche Lentella e la stessa Fresagrandinaria.

A San Salvo, Secondino, facendo suo l'impianto che era di Ferragonio, lo migliorò e lo rese più efficiente, non solo per quello che poteva essere la parte tecnica, ma, principalmente, per quello riguardante la qualità e la scrupolosità nel servizio. E qui è da ricordare che l'elettricista di Secondino era Talucci Dante (sansalvese capace e tecnicamente preparato).

Poi, intorno agli anni trenta, arrivò a San Salvo,la Società Elettrica ''U.N.E.S.'' che assurse a livello regionale la fornitura di energia elettrica su tutto il territorio, comprendente i vari centri abitati dell 'Abruzzo, del Molise, delle Marche e dell'Umbria.

''La luce di Secondino'', ( così era chiamata) resistette gloriosamente, ancora per qualche anno, ma poi, di fronte alla preponderanza ed alle moderne tecniche del nuovo arrivato, dovette, a malincuore soccombere.

Ma Michelangelo Ferragonio è da ricordarlo non solo perché è stato l'antesignano di quanto sopra esposto, ma anche per aver dato, a San Salvo ed alla zona, il primo mulino elettrico, quando questi non erano ancora conosciuti dalle nostre popolazioni.

Questi uomini che possono essere definiti ''autentici amanti del progresso'' e benefattori di questa nostra Cittadina, meritano riconoscenza, stima, ed imperituro ricordo, per cui ai loro nomi dovrebbero essere intitolate strutture pubbliche, attinenti a cultura scientifica e professionale.

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