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Per Battere Pomponio ci vuole un gran demonio

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Il brigantaggio cominciò ad imperversare a San Salvo intorno al 1800, ma sfociò in tutta la sua virulenza dopo il 1850. Don Cirillo Piovesan nel suo libro ''Città di San Salvo'' ha scritto molto sui briganti. Spietati come non mai i due fratelli Pomponio di Liscia che avevano come fortezza la torre di Montebello. Gendarmi e bersaglieri tentarono varie volte di espugnarla, ma i due briganti riuscirono sempre a sfuggire alla cattura. Le ripercussioni dei due lestofanti non si fecero attendere.Il primo a pagare fu Luigi Ciavatta che fu ucciso con un colpo di pistola in una strada di campagna, che in seguito a quel fatto di sangue prese il nome di via della Disgrazia, oggi via del Caravaggio. La reazione della potente famiglia sansalvese tra cui il sindaco Angelo Ciavatta fratello dell'ucciso fu immediata, ma i due Pomponio aiutati da alcuni ''amici'' sansalvesi tra cui il violento ed inafferrabile Rocco Cortellini, riuscirono sempre a scampare il pericolo. Il 7 luglio 1871 la banda Pomponio uccise Silvio Pagano; Il 16 novembre toccò la morte a Raiani Giuseppe. L'11 novembre 1874 Vincenzo Marchetti fu pugnalato sul greto del torrente Buonanotte. Domenico Ciuffarelli di Vasto fu ucciso con una fucilata nel campo di Luigi Di Iorio di San Salvo.
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