Nel pomeriggio di giovedì nel centro storico di San Salvo si è tenuto il primo appuntamento del âMercatino del biologico, delle piante e dellâartigianato localeâ, iniziativa promossa dallâAmministrazione comunale per sensibilizzare il cittadino alla riscoperta dei prodotti, alimentari e artigianali, del nostro territorio.
LâAssessore alla Cultura Giovanni Artese ha sottolineato lâimportanza dei prodotti a âKm 0â, alimenti che sono benefici per il nostro organismo e il cui consumo aiuterebbe a rilanciare lâeconomia locale.
Questo primo incontro è stato un modo per presentare lâiniziativa al pubblico, sia attraverso il contributo di esperti del settore, che con lâesposizione di prodotti biologici ed artigianali.
Lâagricoltura e lâartigianato, antichi mestieri tramandati di generazione in generazione, vanno infatti considerati parte integrante della nostra cultura: entrambi ripropongono tecniche antiche che si contrappongono allâimpersonalità del lavoro industriale.
Gli stand presenti avevano lo scopo di mostrare lâunicità di un prodotto derivante da un attento lavoro manuale, un procedimento forse più lungo e meno reddditizio ma sicuramente carico di significato.
I produtttori che ieri hanno esposto i loro articoli non sono semplici commercianti ma assumono anche il ruolo di portavoci di una cultura che si vuole ricongiungere con i ritmi naturali della vita.
Diversi gli stand presenti e, tra questi, quello agroalimentare è stato curato dallâAzienda De Francesco di Cupello, unâimpresa a conduzione familiare che da molti anni offre al consumatore i prodotti della sua terra (vino, confetture, legumi) e soprattutto una farina lavorata con i metodi tradizionali. Lâesposizione ortofrutticola è stata invece realizzata dellâazienda agricola Mancini Michelina, i cui prodotti certificati da CCPB (Controllo e Certificazione Prodotti Biologici) sono da poco disponibili in via Istonia, nel primo punto vendita sansalvese di frutta e verdura biologica.
Il vivaio Raschia ha invece esposto le sue bellissime piante, unâazienda che da oltre trentâanni produce non solo prodotti botanici ma anche ortufrutticoli e vinicoli.
Lâartigianato ha avuto come protagoniste le minori della casa famiglia âAlidoroâ, ragazze che hanno trasformato i loro problemi in arte realizzando articoli di bigiotteria unici nel loro genere.
Così dei palloncini lavorati diventano un braccialetto, fumetti applicati su superfici di legno o metallo dei bellissimi orecchini, un metro opportunamente modificato in una collana, in un libero sfogo di fantasia e creatività .
Altra artigiana abilissima presente allâiniziativa è stata Rita Montatuti, il suo talento le consente di racchiudere, nello spazio di una tegola, squarci di vita quotidiana con grandissima attenzione per i particolari: il muro in mattoni, il nome della via, le tende di merletto e tanto altro.
La produzione tradizionale, sia essa agricola o artigianale, deve però confrontarsi con numerose difficoltà sia tecniche che economiche e lottare per rimanere in vita.
Tali problematiche sono state affrontate in una âtavola rotondaâ che ha avuto luogo nel corso della manifestazione ed a cui hanno partecipato gli organizzatori dellâevento, i produttori locali ed alcuni esponenti di Terrasana, CIA e Coldiretti.
Tra i commercianti sono intervenuti Claudio Pracilio e Alessandro La Palombara, produttori di olio extra vergine di oliva certificato, ed entrambi concordi nellâaffermare che coltivare bio è una scelta di vita, perché comporta molti sacrifici, alti costi di produzione e risposte non sempre immediate da parte dei consumatori. Le numerose truffe hanno infatti reso il cliente diffidente ed hanno scoraggiato nuovi acquisti. Diventa quindi fondamentale instaurare un rapporto di fiducia, un tipo di legame reso possibile anche dalla natura stessa di questo mercato: il produttore essendo presente nel momento dellâacquisto, âmette la sua facciaâ, e quindi instaura un rapporto diretto con il consumatore a differenza dellâimpersonalità della grande distribuzione.
In questo modo il cliente divenbta quasi un âco-produtttoreâ, afferma La Palombara, poiché con il suo acquisto mantiene in vita il commercio: accettando di pagare un poâ di più alimenti nettamente migliori, aiuta lo sviluppo del mercato biologico e quindi un futuro ridimensionamento dei prezzi.
Il problema del limitato consumo dei prodotti biologici è stato poi affrontato da Angelo Pagano, esponente dellâassociazione âTerrasanaâ, il quale ha posto lâaccento sulle grandi potenzialità dellâunico comparto del settore agroalimentare che, in controtendenza, aumenta ogni anno il suo fatturato. La nota negativa è dovuta al fatto che i nostri prodotti locali sono prevalentemente consumati allâestero che nella nostra Nazione. I prezzi lievitano a dismisura ma il produttore iniziale è quello che guadagna di meno. Anche in Italia la situazione è paradossale: il Sud è il principale produttore di prodotti biologi ma i maggiori consumatori sono le popolazioni del Nord.
Lo scopo del mercatino del biologico e dellâartigianato è proprio quello di aumentare il consumo di tali prodotti im modo da creare un circolo virtuoso che parte dallâuomo e termina con il benessere dellâintero ecosistema. La manifestazione si propone di crescere a ogni suo nuovo appuntamento: sarà infatti ripetuta ogni giovedì per tutto il periodo estivo, alternando la sua sede tra il centro storico e la marina di San Salvo.