Uno dei piatti più comuni dei tavoli dei contadini era il pane cotto. Un piatto semplice ed essenziale che rispondeva a diverse esigenze.
Dâinverno saziava il bisogno di qualcosa di caldo e dâestate consentiva di recuperare il pane che si essiccava facilmente. I contadini non buttavano niente e il pane era quasi sacro: non doveva mai mancare. Lo associavano allâeucarestia e se capitava che qualcuno lo appoggiasse dal lato tondeggiante dicevano: metti Gesù a faccia a terra!
Il modo più semplice per fare il pane cotto era quello di soffriggere tanta cipolla, aggiungere pomodori freschi a pezzi o salsa (a seconda della stagione) e quando questo cominciava a bollire si aggiungeva un poâ di acqua, e si faceva ribollire finché non si amalgamava senza asciugarsi. Si metteva il pane indurito in una grossa ciotola e ci si versava quella âsalsa cipollataâ. Nonostante l'essenzialità degli ingredienti è un piatto dal gusto straodinario che riesce a conquistare anche chi non ama la cipolla.
Era un piatto veloce in grado di saziare con poco. Solitamente veniva fatto la sera al ritorno dai campi. Oltre questa versione ci sono diverse versioni che prevedeva lâaggiunta di basilico e o peperone (ingredienti questi che rendevano questo piatto davvero prelibato. Altre versioni sostituivano la salsa con un brodo ottenuto stufando patate,verdure di campo e altre verdure.
Quando si aveva la fortuna di allevare animali che producevano il latte. La pietanza veniva insaporito con il formaggio grattugiato.