Insorgono i dipendenti del Consorzio di Bonifica dopo le dimissioni di Annibali

"I consorziati non possono pagare la cattiva gestione succedutesi negli anni"

Antonia Schiavarelli
26/08/2015
Attualità
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Intervengono i dipendenti del Consorzio di Bonifica, dopo le dimissioni di Sandro Annibali. Lo fanno certificando somme e date, fin qui lanciate solo dai politici e lo fanno con esattezza.

L'ente il cui debito certificato fin dalla successione Fabrizio Marchetti a Giuseppe Torricella alla presidenza del Consorzio per oltre 12 anni, prima come commissario poi come eletto dagli organi collegiali lasciando l'ente con una situazione debitoria di 3 milioni di euro (leggi). 

Nel settembre 2014 con una lettera indirizzata all'assessore Dino Pepe, la Direzione delle politiche agricole nella persona del direttore Luigi De Gregorio attestava il debito dopo la gestione Marchetti a 16 milioni di euro (in allegato).

Oggi i dipendenti oramai stanchi della situazione escono pubblicamente con il seguente comunicato:

"I dipendenti del Consorzio di Bonifica Sud rispetto alla gestione consortile sono i soli che possono dire la verità, visto che quotidianamente da alcuni anni vivono l’incessante problema della grave crisi economico finanziaria che soffoca l’Ente.
Già con una lettera aperta indirizzata all’Assessore all’Agricoltura Dott. Dino Pepe, al Prefetto di Chieti, alle Associazioni Professionali Agricole (CIA, CONFAGRICOLTURA, COPAGRI e COLDIRETTI) esponevano il loro stato d’animo e la mancanza di fiducia verso il mondo politico.
Per anni i dipendenti sono stati rassicurati sulle possibili entrate che avrebbero potuto in parte contrastare il debito consortile, ma nulla è accaduto.
Orbene, oggi i dipendenti consortili potrebbero continuare per ore ad esporre le problematiche che attanagliano l’Ente.
L’ingente debito, € 16.000.000,00 accertato a luglio 2014, impedisce all’Ente l’adempimento delle proprie funzioni. 
Il Commissario Sandro Annibali, nominato dal Presidente della Giunta Regionale Luciano D’Alfonso il 21 Novembre 2014, si è trovato quindi ad affrontare da solo innumerevoli ed atavici problemi lasciati in eredità dalle precedenti gestioni.
Ha messo in atto tutto quello che è stato in suo potere per assicurare il servizio irriguo ai consorziati senza dimenticare neppure per un istante che la tutela degli interessi dei consorziati è finalità istituzionale dell’Ente, obiettivo primario e strutturale dello stesso.
Il Commissario ha dovuto pagare le mensilità arretrate del 2013, 2014 per poi procedere all’erogazione di quattro stipendi dell’anno in corso.
Con la conferma delle sue dimissioni, il Commissario ha lasciato i dipendenti nello sconforto più totale. Era stato accompagnato da toni trionfalistici del Presidente della Giunta Regionale Luciano D’Alfonso che annunciava inondazioni di risorse. I tanto attesi finanziamenti che avrebbero dovuto caratterizzare la gestione Annibali non sono arrivati. L’Ente era pronto ad appaltare i tre lavori di completamento della Diga di Chiauci:
- Sistemazione Ammasso Roccioso € 4.000.000,00;
- Opere di per la messa in sicurezza a Valle  3.202.000,00;
- Ripulitura dell’invaso € 800.000,00.
Invece con il Decreto Sblocca Italia i suddetti finanziamenti pare siano finiti su territori ben lontani da quello cui erano destinati.
I finanziamenti che avrebbero permesso di aumentare il livello di acqua invasata presso la Diga di Chiauci (da 4 milioni di mc. a 9 milioni) e al tempo stesso, con l’introito delle spese generali, il pagamento degli stipendi ai dipendenti. Invece, come dichiarato da un autorevole esponente politico locale, ci si dimentica di tutto questo per pura polemica politica con il solo intento di piazzare il “proprio uomo” e addirittura si parla di uomini già conosciuti per aver ricoperto incarichi della precedente amministrazione Marchetti e che pare abbiano già avuto la benedizione del Sindaco di Vasto che invece di preoccuparsi di saldare i debiti nei confronti del Consorzio (Intervento consortile per la bonifica del Fosso Marino risalente all’anno 2011 e contributi consortili per un totale di circa € 100.000) pensa a ripristinare “un sistema”.
Basta con le faide, così come denunciato dallo stesso Annibali su tutti i mezzi di informazioni, il Consorzio si è trovato al centro di polemiche inutili.

Polemiche, come ricordava un politico locale, iniziate con la nomina del Commissario Annibali.

Sono diatribe che non portano risultati per l’Ente che, nonostante tutte le problematiche economico-finanziarie, ha con enormi sacrifici, sottraendo risorse al già precario Bilancio, consentito l’approvvigionamento idrico  sia al comparto irriguo che a quello umano e industriale.
I dipendenti ricordano che la Delibera Regionale di nomina del Commissario Annibali stabiliva l’indizione delle elezioni entro il mese di Novembre 2015, pertanto chiedono alle associazioni agricole di interessare l’organo politico affinchè venga nominato un commissario funzionario regionale o un funzionario delle associazioni già presenti nella consulta per il ripristino immediato degli organi consortili democratici.
E’ giunto il momento di mettere da parte le polemicucce da quattro soldi e prestare la massima attenzione verso un Ente che è stato un vero e proprio volano di sviluppo nel mondo agricolo e non solo.
Basta a complotti politici. I dipendenti chiedono l’intervento di tutte le forze politiche locali per tentare il salvataggio del Consorzio che versa in una situazione disastrosa, al limite del dissesto finanziario. Non saranno più tollerate scelte scellerate, promesse non mantenute, con l’avvertimento al mondo politico che i dipendenti non saranno più spettatori inermi e nel caso estremo adiranno le vie della legalità.
Il Consorzio di Bonifica è e deve restare attore/protagonista di un’attività di primaria e fondamentale importanza: l’erogazione dell’acqua per uso irriguo e la tutela del territorio.

E’ ora di intervenire a sostegno di un Ente interregionale. Basta con le promesse elargite a destra e a manca, tra l’altro mai mantenute, è tempo di concretezza, i consorziati non possono più aspettare e soprattutto non possono pagare il conto dell’epilogo di cattive gestioni succedutesi negli anni".

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