"Per diventare grandi bisogna servire"

Il vangelo della domenica di Don Vincenzo

Don Vincenzo Giorgio
18/10/2015
Varie
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Oggi 18 ottobre è domenica:  per il calendario liturgico  è la 29^ domenica  del “tempo ordinario”,  si festeggia San Luca, autore del Vangelo che porta il suo nome e degli Atti degli Apostoli.

Luca, medico di Antiochia, si converte alla nuova fede  proclamata da Gesù Messia, e predicata dagli Apostoli e da S. Paolo.  Presenta nella sua ricerca scritta diligentemente la figura del Cristo come lieto annuncio per tutti,  gioia e  perdono divino,  come salvatore universale mediante il sacrificio della croce, bontà infinita. Negli Atti degli Apostoli, poi,  continua a presentare il messaggio di Cristo e della Chiesa primitiva, diffuso con coraggio e fedeltà all’insegnamento del Maestro,  con la guida dello Spirito Santo e, in contrasto  con  gli atteggiamenti  dei discepoli così come riportato dal Marco nel Vangelo  e che ora trascrivo.

“Giacomo e Giovanni, figli di Zebedeo, chiedono a Gesù: Vogliamo che tu faccia per noi quello che ti chiediamo! Concedici di sedere, nella tua gloria, uno a destra e l’altro a sinistra! E Gesù: Sarete capaci di bere il calice(della sofferenza) e ricevere il battesimo come il mio?  - Sì rispondono !  E Gesù: Sedere alla destra o sinistra è per quelli che il Padreterno ha preparato! Gli altri discepoli  si ribellarono e reclamavano. Ma Gesù aggiunse: Per diventare grandi bisogna servire. L’autorità è servizio, disponibilità agli altri, come ho fatto io che non sono venuto per essere servito ma per servire e dare la vita in riscatto per molti”(Mc. 10,35-45)

Riflettiamo: I 12 discepoli scelti da Gesù sono tutti  presenti  numericamente, ma non in sintonia  con Lui, non attenti ad ascoltare per poi testimoniare nel loro futuro l’esempio del Maestro. Non hanno ancora ricevuto la “luce” e la “forza” del mistero pasquale (passione, morte e risurrezione) che Cristo sta per realizzare e perciò i due fratelli pretendono,  vogliono raccomandazione sol perché figli di Zebedeo  (forse persona importante e influente del tempo!), cercano la carriera, la supremazia sugli altri….scatenando un putiferio tra i colleghi.

Ma Gesù: niente raccomandati e raccomandazioni. Per meritare, in cielo, di essere a destra o sinistra, è necessario rimanere umili, sgabello e servitori degli altri, non pensare egoisticamente al proprio interesse o tornaconto.  I discepoli fanno fatica a capirlo, e litigano fra di loro prendendo di mira gli pseudo raccomandati. Niente da fare, Gesù non solo non li ascolta, ma chiede una inversione di rotta a loro, ma anche a noi cristiani di oggi, dell’era virtuale, immersi più di ieri nel carrierismo, nel “tu non sai chi sono io”, con i figli di papà, con l’assenteismo,  con l’illegalità (bustarelle e…mazzette) e quant’altro.

L’invito finale che viene per tutti noi dal Vangelo di oggi, perciò, è quello di convincerci che senza “ passione” (sacrificio e amore) e allo stesso tempo operando e vivendo in tal modo, non potremo realizzare nulla nella vita personale e professionale , di famiglia e anche nella vita spirituale. 

Con questa “raccomandazione” auguro a tutti una buona domenica nel Signore  e …buon onomastico a tutti i Luca!                          

                                                                                                      

                                                                                                   

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