Lettera ad Elva, una Sansalvese speciale di grandi valori

Angiolina Balduzzi
21/12/2015
Personaggi
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Cara Elva,

ho pensato di scriverti tutto quello che so e penso di te e che non ti ho mai detto e che nessuno forse veramente conosce. Quando a San Salvo c’era solo la povertà, quando tutti o quasi erano artigiani con baratto e contadini senza possedere nemmeno un pezzo di terra, quando le strade non erano tutte asfaltate, quando le persone andavano a fare la spesa con il libretto dove si segnavano le 10 lire della loro povera compera, quando l’artigiano lavorava col baratto, quando don Cirillo rimproverava i suoi fedeli, quando la banda arrivava soltanto nella festa di San Vitale, quando i signori erano don Gaetano De Vito e don Oreste, quando il focolare era l’unico riscaldamento, quando i fagioli borbottavano nella pignata, quando si dormiva nello stesso letto a capo e a piedi e quando…io già c’ero…e i miei ricordi di allora non sono pochi e le persone che mi hanno voluto bene nel senso vero della parola che oggi non esiste più sono ancora nel mio cuore e continuano ad essere la pellicola del film più bello della mia esistenza ebbene, nella pellicola cinematografica di allora a San Salvo, poche erano le attrici protagoniste e tra esse, forse una delle più belle, la più vistosa, la più guardata ed ammirata, comunque fosse il proprio giudizio, eri tu.

Bella a dir poco, con i capelli neri, folti, tanti e lucidi senza fialette né shampi  ricercati ma lavati ed asciugati al sole che illuminava e riscaldava il tuo balcone da dove, come una principessa lasciavi svolazzare la tua chioma indimenticabile. Tu avevi tutti i requisiti per diventare Miss Italia, i tuoi occhi  oltre ad essere penetranti e neri, come se fossero stati colorati da un pittore e scolpiti da uno scultore, la tua bocca col rossetto appena segnata, era sensuale e primeggiava sul quel tuo viso da star di cui tu non ti rendevi mai conto, se non quando gli uomini ti guardavano con attenzione e segreto desiderio, mai però appagato da te che, soprattutto ed innanzi tutto eri intelligente, seria e forte di quel carattere fermo e ancora oggi vincente.

San Salvo non ti ha voluto come una regina che tu già eri e, non sottomessa ad un destino senza orizzonti, hai voluto con una semivuota valigia di cartone andare via, in terra straniera dove le tue capacità, la tua bellezza, la tua intraprendenza, la tua preparazione innata senza superiori studi, la tua generosità, la tua diplomazia ed il tuo orgoglio sempre imponente, hanno creato un pavimento di marmo al tuo percorso esistenziale dove tu sei potuta diventare ricca, elegante, agiata, ammirata e rispettata e camminare orgogliosa e vincente, come la principessa dei tuoi sogni con il diadema del tuo amore ed il cuore rimasto appassionatamente sansalvese, sansalvese come i pochi importanti personaggi storici locali, che hanno fatto onore, nelle terre lontane, a San Salvo, all’Abruzzo e all’Italia che tu hai saputo difendere e orgogliosamente reclamizzare col tuo lavoro, la tua costanza, ma soprattutto con la tua onestà e con i tuoi infiniti sacrifici scritti di notte, sul cuscino, con la penna della mente e le lacrime della tua anima.

Senza una laurea sei riuscita a raggiungere mansioni e retribuzioni ad alto livello economico professionistico nell’ospedale, dove addirittura direttrice sartoriale, con la capacità di confezionare e far confezionare poi a numerosi dipendenti, camicie, ed altri complementi di abbigliamento medico ed infermieristico. Gli apprezzamenti del tuo operato sono stati pubblicizzati sui giornali tedeschi, come ancora testimoniano gli stracci di giornale che tu conservi come reliquie, la tua generosità, poi va oltre le regole, se si pensa che, con grande magnanimo altruismo hai pensato alla vita intera ed al mantenimento di una bambina abbandonata, che hai accudito ed adottato dai 6 ai 20 anni, facendola vivere nell’agiatezza e nel benessere a costo di personali rinunce.

Tu Elva, però, sei stata benefattrice non contraccambiata e fortemente ferita di incolmabile dolore, allorchè la signorina che sarebbe potuta diventare a tutti gli effetti la tua figliola, innamorata ed invaghita di un giovane non di sani principi, ti lasciò per sempre dimenticando tutto il bene ricevuto, tu fervente credente hai con la tua fede perdonato il male ricevuto e continuato ad essere generosa con tutti, specialmente con i sansalvesi che t’apprezzano, ti  vogliono tutti un gran bene e ti stimano con grande rispetto. La tua figura è da essere messa in risalto nelle pagine della storia economica e sociale di San Salvo perché, come un tassello forte e prezioso ti sei inserita nel grande variegato mosaico della nostra gente che, meritatamente, possono leggere per sempre le tue pagine di storia vera scritta con la penna del tuo cuore e i valori assoluti e sacrosanti che non hai mai abbandonato.

Con affetto e grande stima

                                                                                                                   

 

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