Ricordando la maestra Delia

Un ricordo della professoressa Angiolina Balduzzi della maestra Delia Marzocchetti

Angiolina Balduzzi
25/01/2016
Attualità
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GENNAIO mette ai monti la parrucca ...
Febbraio grandi e piccoli si bacucca ... 
A gennaio come recita la poesia che ogni anno facevi imparare a memoria ai tuoi alunni della 1a elementare,hai lasciato l’amata San Salvo per volare, come gli aquiloni del Pascoli,nel Paradiso di Dante,i cui versi ricordavi senza perplessità e recitavi a memoria.

“La maestra Delia” ti chiamavano, omettendo il cognome Marzocchetti che caratterizzava il famoso e severo  maestro Ugo, fratello  illustre.

Sui tuoi folti capelli neri,come si usava fare allora,spesso appogiavi per pulire la goccia di inchiostro rimasta sul pennino a forma di manina sul fusto tricolore.

Quando arrivava la primavera,nel tuo palazzo alto e stretto,di corso Garibaldi, mentre mastro Pietro, con i “semeggè” (chiodini) in bocca,aggiustava la  suola delle scarpe,ti affacciavi alla finestra dove sfrecciavano, garrendo, le rondini dalle piume di nero velluto che, puntualmente, il 21 marzo disegnavi alla lavagna per farle ricopiare sul quaderno a quadretti.

La maestra, ai tuoi tempi, era rispettata come il suo sacrosanto ruolo ma soprattutto, allargato alla sfera etica ,famigliare e sociale.

Da te,cara maestra, io venivo a “fare” i compiti intrattenendomi con la tua saggia mamma Angiolina dai capelli lindi come la neve, sorridente, raffinata che tanto assomigliava alla nonna Lucia immortalata dal “Carducci”nella lunga lunga ... poesia “Davanti” San Guido.

Non eri più una giovane signorina, quando incontrasti il maestro Alfonso Mezzanotte, lo  sposasti e con il quale educasti ad litteram e con tutta la didattica dell’autorevolezza, Nicola, ed alunno prezioso della vostra esistenziale felicità.


                                           
                                               
                                          

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