Premetto che non sono cittadino di San Salvo, ma suo ospite frequente e per periodi di non breve durata; tuttavia, sin dai miei primi soggiorni in città , non ho trascurato alcuna occasione per cogliere ogni opportunità per partecipare attivamente alla vita della comunità sansalvese offrendo, quando possibile, anche il mio diretto contributo.
Ho perciò partecipato, il 26 gennaio scorso, alla presentazione delle âLinee generaliâ che caratterizzano il lavoro preparatorio del nuovo P. R. G. affidato al prof. arch. Zazzara. Raccolgo pertanto volentieri lâinvito del Sindaco Magnacca che ha sollecitato âsuggerimenti e contributi di idee, sia di carattere generali, sia relativi ad aspetti specificiâ in vista della redazione del tanto atteso nuovo P. R. G. E allora eccomi qui a dire la mia. Ho la fortuna di abitare a San Salvo allâultimo piano di un palazzo di cinque piani; da qui godo di una vista magnifica che parte dal verde della villa comunale, spazia sul centro storico, si allarga sui rilievi del Molise, abbraccia poi lâazzurro della marina e termina sulla collina che nasconde la città di Vasto. Una fortuna, dicevo.
Ma al tempo stesso è una sorta di sfortuna cui San Salvo mi condanna ogni volta che mi affaccio a una finestra o mi rilasso sulla sdraio in veranda; anzi è proprio un dispetto che la città mi fa quando mi affaccio per godere di quel panorama. Un dispetto che fa risuonare nelle mie orecchie una melodia straordinaria: la sinfonia n. 8 in si minore di Franz Schubert, comunemente conosciuta come âLâincompiutaâ.
E allora? Allora succede che, da quel quinto piano, San Salvo mi si rivela proprio come una città incompiuta. E non tanto per quel che riguarda le opere pubbliche (che pure denunciano tante carenze), quanto (e soprattutto) per lâedilizia privata. Sono davvero tantissimi gli edifici (completamente o parzialmente âincompiutiâ che con le loro mutilazioni offendono il decoro cittadino e respingono lo sguardo dellâignaro turista... per non parlare dellâigiene pubblica messa seriamente a rischio dallâinevitabile occupazione di quegli spazi ad opera di animali di ogni specie. Ma il sindaco chiedeva proposte, suggerimenti e non lamentazioni.
Ecco allora la mia proposta: Condivisa la scelta strategica (di medio-lungo periodo) di puntare alla riqualificazione completa per una rivitalizzazione (non solo estiva) della marina, iscriverei al primo posto fra gli obiettivi prioritari di breve periodo per la città di San Salvo il completamento di ogni costruzione âincompiutaâ. à assolutamente necessario, secondo me, ancor prima del già previsto piano di riqualificazione dellâesistente (che mi pare sia inteso come programma di recupero nel centro storico), che a monte del nuovo P. R. G. siano previsti incentivi a favore dei proprietari delle costruzioni mai completate per portare a termine (in tempi brevi, ma ben definiti) i progetti a suo tempo autorizzati, pena... Pena i provvedimenti che lâAmministrazione vorrà deliberare per conseguire lâobiettivo prefissato.
Perché si ha un bel dire che i nuovi edifici (ma ce nâè proprio bisogno?) o i recuperi dovranno rispettare questo o quel parametro architettonico o di impatto ambientale, ma quale peso ha per lâimmagine della città intera lâimpatto di opere ancora incompiute ma già fatiscenti? Chiudo con lâaugurio di buon lavoro a tutti gli addetti allâelaborazione di un piano i cui esiti influenzeranno, e non poco, la vita dellâintera comunità sansalvese, non esclusi gli ospiti occasionali e i villeggianti (al benessere dei quali suggerisco di dedicare le migliori attenzioni, perché è dalla loro presenza che può dipendere - e forse già dipende - larga parte dellâeconomia cittadina).