Rifiuti. Mazzocca replica ad Acerbo: "Solo chiacchiere. I fatti sono altri"

Doriana Roio
27/02/2016
Attualità
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«Non ho amicizie di nobile lignaggio né tanto meno di rango monarchico; ma questo il Compagno Acerbo lo sa, conoscendo bene la mia storia e buona parte della mia stessa vita pubblica. L’unica amicizia che coltivo da sempre è quella della mia comunità, che in questo frangente coincide con quella abruzzese». Esordisce così il Sottosegretario Regionale con delega ad Ambiente ed Ecologia Mario Mazzocca sui dubbi sollevati da Rifondazione Comunista sul Piano Rifiuti Regionale.

«Siamo alle solite. Si parla e si disserta sul nulla. I fatti sono altri. E dicono che a differenza del tradizionale modello economico lineare basato sulla dinamica "prendi-produci-usa-getta", il nostro Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti è rivolto a perseguire massimamente i principi di una reale 'economia circolare', fondata sul riutilizzo, la riparazione, il ricondizionamento e il riciclaggio, in un circuito chiuso nel quale i prodotti e i materiali in essi contenuti assumono grande valore. La transizione verso un'economia circolare risponde a una logica tanto ambientale quanto economica. Questa è la scelta assunta dalla Regione Abruzzo. Il resto sono solo chiacchiere».

«In relazione poi» continua Mazzocca «alla sospensione del procedimento di VAS, evidentemente devo tornare a precisare che la stessa, per altro estremamente limitata nel tempo (2-3 settimane), è dovuta a motivi eminentemente tecnici, per lo più evidenziati alla Regione dal Ministero dell’Ambiente nel corso di un incontro ufficiale tenutosi a Roma lo scorso 3 febbraio, le cui risultanze hanno delineato anche la necessità di apportare aggiornamenti al documento di Piano predisposto nel novembre 2014».

«Come al solito» prosegue il Sottosegretario «saranno i fatti a parlare e saranno gli abruzzesi a giudicare il nostro operato. Dei tre scenari della giunta Chiodi ricordati da Acerbo, ora ne resta uno solo: quello del nostro Piano Rifiuti, che individua un unico scenario impiantistico e gestionale basato sul massimo recupero di materia dai rifiuti e la promozione di sistemi di "tariffa puntuale", escludendo la costruzione di nuovi impianti di produzione di CSS e di impianti di incenerimento dedicati e tendendo alla totalizzante valorizzazione della gestione pubblica dell'impiantistica. Il Piano, poi, avrà tanti e tali momenti di confronto pubblico (come siamo abituati a fare da sempre) durante il suo processo formativo che non sarà arduo esprimere un giudizio anche da parte dei 'non addetti ai lavori'».

«Infine» conclude Mazzocca «riguardo al dossier ("Lo strano caso del Piano rifiuti della Regione Abruzzo"), il cui titolo congruamente evoca un formidabile classico della letteratura fantastica (!) e che, dai resoconti di stampa, si apprende essere stato redatto a cura di Maurizio Acerbo e Corrado Di Sante, mi rivolgo agli stessi per alcune rassicurazioni ed un consiglio. Le rassicurazioni: sia personalmente che quale titolare delle deleghe ad Ambiente ed Ecologia, è la prima volta che leggo o sento parlare di tale società "Agenia srl"; non ho notizia alcuna su studi di sorta che non siano il 'Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti', in corso di redazione da parte di "Oikos Progetti srl" di Bergamo e ad essa commissionato dalla Regione Abruzzo alla fine del 2012; il lavoro dell’esecutivo regionale procede nel pieno delle sue prerogative oltre che senza condizionamenti di sorta da parte di chicchessia. Il consiglio: il 'dossier' l’avranno pure curato i Compagni Acerbo e Di Sante, ma di certo sull’estensione di natura 'terza' nutriamo pochi dubbi: ci si poteva sforzare un pò di più nel cambiare talune solite espressioni ricorrenti e l’inimitabile impaginazione grafica».

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