Se ascoltassimo per la prima volta il Vangelo che oggi viene proclamato in tutte le chiese cattoliche del mondo, probabilmente ci alzeremmo abbandonando la chiesa. Lâirrazionalità del Vangelo oggi giunge infatti al culmine. Ascoltiamo per ben due volte Gesù che dice: âAvete inteso che fu dettoâ¦.ma io vi dico!â. In passato vi fu la legge, nella maggior parte dei casi più che ragionevole.
Alla violenza si oppone una giustizia regolare e moderata (occhio per occhio, dente per dente); sin da bambini ci viene insegnato ad amare chi ci è vicino, chi ci ha dato qualcosa, chi ci ha fatto del beneâ¦e quindi a odiare i nemici, coloro che ci hanno fatto del male o semplicemente a posporli a tutto il resto. Insomma, tutto regolare, tutto ragionevole.
Poi arriva uno, quel tale Gesù, che dicendo âma io vi dicoâdice di essere sopra la legge, di voler superare la legge, non per sminuirla ma per alzare ulteriormente il livello. Il Vangelo di oggi non può essere commentato, come avviene normalmente per gli altri brani del Vangelo; il linguaggio è iperbolico, quasi esagerato. L'unica chiave di lettura possibile è di riferirci a colui che sta dicendo queste cose, Gesù stesso. Egli non propone una nuova legge, ma propone se stesso come legge nuova, come nuovo stile di vita.
Ascoltando il Vangelo di oggi ripensiamo alla vita di Gesù, alla storia di Cristo, e tra le pieghe della nostra memoria ci tornerà in mente il Cireneo, chiamato durante la passione ad accompagnare Gesù, a fare con lui âdue migliaâ; pensiamo a Gesù stesso, che durante l'interrogatorio viene schiaffeggiato e deriso (e Gesù porgendo lâaltra guancia chiede le motivazioni di quel gesto).
Eppure lui continua ad amare, non ha misura dell'amore, non ha limiti: di fronte all'amore non ci sono distanze incolmabili, non ci sono cose o oggetti da trattenere, non ci sono nemmeno buoni o cattivi, poiché tutti noi, che con sincerità non possiamo non riconoscerci cattivi e peccatori, siamo stati amati senza ragione e senza misura dal Signore crocifisso. La tremenda frase âSiate perfetti come è perfetto il Padre vostro che è nei cieliâ non ci propone un limite impossibile da raggiungere, ma una traiettoria, una direzione di vita, che non richiede sforzi inimmaginabili ma compagnia con il nostro unico modello d'amore, Gesù.