San Vitale: quanto la città sente questa festa?

Il racconto di un'adolescente della festa del santo Patrono della città

Alessandra Albo, Federica D'andreamatteo, Francesco Celauro
28/04/2017
Attualità
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Il 28 aprile di ogni anno per un giorno a San Salvo si chiudono strade, scuole, uffici pubblici.                      

La città è in festa, la piazza è gremita di persone di ogni età, tutte in attesa della fatidica sfilata dei carri, accompagnata dalla processione con le reliquie di San Vitale.

Ma quanto in realtà i giovani sentono questa festività? Per loro è solo un’occasione per gioire alla chiusura delle scuole e all’arrivo delle giostre, o si sentono in dovere di partecipare nel loro piccolo alla buon riuscita della festa?

Per fortuna i giovani non scendono in piazza in questi giorni solo per mangiare le fatidiche “sagnitelle” o i “taralli” di San Vitale, ma sono loro stessi che molto spesso si mettono alla guida del trattore che porta la farina al mulino, o che magari accanto alle proprie nonne si rimboccano le maniche e si mettono ad impastare sotto il loro ausilio.

San Salvo, per fortuna a differenza di altre comunità, può ancora contare su una fascia abbastanza ampia di ragazzi che sono legati alle loro radici, importanti per mantenere vive le tradizioni del passato, partecipando ad eventi che tentano di coinvolgere tutti i cittadini.

Immagini di Federica D'andreamatteo Francesco Celauro

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