Per comprendere lâespressione di Gesù, occorre evitare unâinterpretazione riduttiva del termine âcomandamentiâ. Non si tratta soltanto di norme, leggi, prescrizioni, divieti. Bisogna superare una visione meramente legalista e giuridica per attribuire, invece, al termine âcomandamentiâ il senso più ampio di âinsegnamentiâ. Qui è questione dellâinsegnamento di Gesù nel suo complesso.
Non una lista rigida di disposizioni legislative, ma un messaggio. Non un codice, ma un Vangelo. Ed è proprio questo Vangelo che va âaccoltoâ come Parola di Dio, e va âosservatoâ, ossia deve diventare principio ispiratore della condotta. Tutto ciò non in unâottica di paura, ma in una prospettiva di libertà e di amore.
âSe mi amate, osserverete i miei comandamentiâ.
âChi accoglie i miei comandamenti e li osserva, questi mi amaâ.
âChi mi ama sarà amato dal Padre mioâ.
Ecco. Da queste frasi vien fuori la figura del cristiano. Non è uno obbligato a portare pesi e sottostare a un giogo opprimente. Eâ uno che riceve lâinvito a inserirsi in una comunione di vita, in una logica di amore.
Cristiano è, essenzialmente, uno che sa di essere amato. â... Sarà amato dal Padre mioâ.
Mi pare sia opportuno soffermarci sullâaspetto tipicamente passivo della nostra esistenza cristiana. Voglio dire lâesperienza di sentirsi oggetto di amore.
Considerando lo stile dellâamore di Dio nei nostri confronti, le sue caratteristiche peculiari, troveremo le indicazioni più preziose per la nostra risposta. Quella risposta che si traduce nellâosservanza non dei comandamenti, ma dellâunico comandamento, quello che riassume tutto lâinsegnamento di Cristo, che costituisce la sintesi del Vangelo.
Nel Nuovo Testamento, lâamore di Dio viene indicato col termine agà pe. Cristo ci informa che il comportamento di Dio nei confronti dellâuomo non è posto sotto il segno della giustizia distributiva, ma dellâagà pe. Ossia, non siamo nel campo della retribuzione, ma dellâamore che dona.
Ecco, quindi, le caratteristiche specifiche di questa agà pe divina:
- Lâagà pe è spontanea, gratuita, cioè senza merito. Inutile ricercare una causa dellâamore di Dio nelle qualità dellâuomo. Il motivo dellâamore di Dio risiede esclusivamente in Dio. Lui ama perché la sua natura è amore, e basta.
Un amore motivato è un amore umano, un amore senza motivo è divino. Dio ama il peccatore non a causa del peccato, ma nonostante il peccato. Dio ama i giusti non certo a motivo della loro buona condotta, se li amasse per questo il suo amore perderebbe di agà pe, ossia di spontaneità , di gratuitÃ
- Lâagà pe è creativa. Dio non ama ciò che in sé, è degno di amore, ma amando conferisce valore allâoggetto del suo amore, ciò che in sé è privo di valore, acquista valore diventando oggetto dellâamore divino. Ma divento prezioso perché Lui mi ama. Lâagà pe crea valori, non li verifica, non ne fa lâinventario, li produce, conferisce valore amando.
- Lâagà pe è sempre preferenziale. Lâamore è una preferenza accordata ad una persona. E Dio preferisce ciascuno di noi. Dio dice a ognuno: âSei tu che Io preferiscoâ.
Per Lui, ciascuno di noi è un assoluto, non una minuscola parte di un tutto.
- Lâagà ape crea comunione. Lâamore non si rassegna alle rotture, alle divisioni, alla separazione. Chi ama compie sempre il primo passo per ristabilire i contatti, annullare le distanze. Non aspetta che si muova lâaltro che venga a chiedere.
Eâ Dio stesso che, dopo tutte le infedeltà del suo partner prende lâiniziativa, viene incontro allâuomo.
Ora questo amore aspetta una risposta da parte nostra. âCarissimi, se Dio ci ha amato, anche noi dobbiamo amarci gli uni gli altriâ (1Gv 4,11).
Notiamo. San Giovanni non dice: se Dio ci ha amato, anche noi dobbiamo amare Lui, ma. âdobbiamo amarci gli uni gli altriâ. La risposta va riferita sul prossimo Ci si può illudere di amare Dio. Si può rimanere nellâastratto, nella zona vaga del sentimento, oppure ci si può accontentare delle parole.
La verifica dellâamore per Dio è costituita dalla carità verso il prossimo. Qui non sussiste incertezza. Questo è il campo in cui, non soltanto noi, ma anche gli altri possono controllare se amiamo veramente Dio. Diversamente la nostra vita sarebbe allâinsegna della menzogna. âSe uno dicesse: Io amo Dio, e odiasse il suo fratello, è un mentitoreâ (1Gv 4,19).E concludo con san Giovanni , che ci riporta nella sua seconda lettera, alla frase registrata dal Vangelo da cui ho preso le mosse: âE ora prego te, Signora, non per darti un comandamento nuovo, ma quello che abbiamo avuto fin da principio, che ci amiamo gli uni gli altri. E in questo sta lâamore: nel camminare secondo i suoi comandamenti. Questo è il comandamento che avete appreso fin da principio: camminate in essoâ (2Gv 5-6)