La campagna di mietitura dei cereali è nel pieno dellâattività . I raccolti sono buoni sia in quantità che in termini di valore qualitativo. I prezzi sono in risalita. Visto il quadro generale verrebbe da dire che dâincanto almeno un settore produttivo darebbe respiro allâesauste casse dei produttori agricoli Abruzzesi dopo le tante pene provocate dalle calamità atmosferiche e naturali, dalle conseguenze dovute allâinvasione quotidiana degli ungulati ed a quella di prodotti di dubbia qualità provenienti dallâesterno che occupano gli spazi dei nostri mercati.
Purtroppo così non è e non sarà !!! I prezzi sono in risalita perché sono scese vertiginosamente le superfici coltivate e, con esse, le scorte sia locali che nazionali e mondiali; questa cosa potrà generare fortissime tensioni anche di ordine sociale.
Il calo delle superfici coltivate è la risultante di anni ed anni di abbandono del territorio sempre meno manutentato e maggiormente esposto a ogni genere di danno fisico e materiale.
La rinuncia a coltivare e produrre è sì figlia dellâincertezza legata ai prezzi di mercato, sempre meno remunerativi, ma anche alle politiche adottate dallâUnione Europea che sostiene finanziariamente più lâabbandono produttivo in favore del âmantenimento verdeâ delle superfici.
A livello comunitario è aperta la discussione per fare il ârestylingâ allâattuale vigente pac 2014/2020. Questo è il momento di favorire tutte le più opportune correzioni che favoriscano la produttività delle superfici coltivate.
In conclusione ci sentiamo di rivolgere un accorato invito ai grandi marchi della pasta presenti nella nostra regione come âDe Ceccoâ e âDel Verdeâ a comprare Abruzzese.
I valori qualitativi del grano duro regionale questâanno sono soddisfacenti. Comprare âAbruzzeseâ non solo agevola la costituzione di una filiera regionale autentica ma spronerebbe i produttori alla rimessa in produzione di superfici altrimenti lasciate desolatamente alloro abbandono.