Con ritorno dellâora legale, tra qualche giorno (precisamente la notte tra il 24 e il 25 marzo) torneremo a muovere le lancette unâora avanti, e quindi a dormire unâora in meno.
Una convenzione, quella del cambio ora, introdotta in Italia allâinizio del â900, poi abolita, ripristinata e modificata varie volte, fino al 1996, quando fu stabilito in tutta Europa che la sua durata sarebbe stata dallâultima domenica di marzo allâultima di ottobre.
Ogni anno, il ritorno dellâora legale crea sempre un poâ di scompiglio nel ricordare a tutti se spostare le lancette avanti o indietro, ma soprattutto per via di quellâora di sonno in meno che, soprattutto nei primi giorni, incide molto su fisico, livello di attenzione e umore. Per questo motivo da qualche tempo scienziati e altri studiosi provenienti da tutta Europa sono concordi nel richiederne nuovamente lâabolizione.
Una proposta molto discussa, che grava in special modo sul grande risparmio in termini economici, di energia e di emissioni, permesso ogni anno dal ritorno dellâora legale. Già , perché il cambio ora è una teoria avanzata proprio per questo scopo, per altro dalle origini molto antiche.
Fu infatti niente di meno che il grande patriota americano Benjamin Franklin nel lontano 1700 il primo a teorizzarne lâutilità , in unâepoca in cui la produzione industriale era ancora agli inizi. Franklin per primo comprese quanto un semplice spostamento di lancette fosse sufficiente a garantire un enorme risparmio energetico per le imprese del tempo, tra lâaltro molto più impattanti rispetto ad oggi.
Ma quanto si risparmia con lâora legale? Lâora legale fa male alla salute? Ã, soprattutto, è oggi utile come ieri?
A tutte queste domande risponderemo nei prossimi paragrafi.
ORA LEGALE: IL RISPARMIO ENERGETICO ESISTE (MA Ã MINORE RISPETTO AL PASSATO)
Secondo i dati di Terna, società che gestisce il Servizio Elettrico Nazionale, dal 26 marzo al 29 ottobre 2017 con lâora legale lâItalia ha risparmiato complessivamente 567 milioni di kilowatt ora. Un risparmio di 320mila tonnellate in meno di emissioni di CO2, che in termini economici si traduce in 110 milioni di euro rimaste nelle tasche di contribuenti e amministrazioni pubbliche.
Numeri di certo considerevoli, ma in netto calo rispetto al passato. Nonostante dal 2004, anno in cui ENEL cedette la gestione del Servizio Elettrico a Terna, il risparmio complessivo stimato per lâItalia sia stato di 1 miliardo e 435 milioni di euro, è necessario evidenziare come, negli ultimi anni, i dati abbiano registrato una certa caduta, dovuta essenzialmente ad uno specifico fattore: lâaria condizionata.
Lâuso intensivo durante i mesi più caldi di aria condizionata e sistemi di refrigerazione nei Paesi Occidentali hanno determinato un drastico innalzamento dei consumi nel periodo di tempo in cui, in passato, si registrava invece un certo risparmio degli stessi.
Uno studio della Environmental Science & Technology condotto dal Dipartimento di Scienze dellâatmosfera dellâUniversità di Wisconsin-Madison ha infatti evidenziato come i giorni più caldi dellâanno coincidano immancabilmente con quelli a maggiori emissioni. Secondo lo studio, per ogni grado centigrado in più il tasso di emissioni nellâatmosfera aumentano del 3,5%. Un dato che merita particolare attenzione in quanto per âemissioniâ si intende naturalmente gas inquinanti, in grado di nuocere allâambiente e alla salute delle persone.
Lâaria condizionata rappresenta però oggi un comfort irrinunciabile per molte persone, e per questa ragione lo stesso studio non riesce ad ipotizzare una risoluzione del problema in grado di accontentare tutti.
Ma se lâaumento dei consumi in estate pregiudica in questo modo lâefficacia di una pratica come quella del cambio dellâora, è ancora utile continuare a praticarla?
Alcuni medici e studiosi credono di no, e spiegano perché.
LâORA LEGALE FA MALE? Câà CHI TORNA A CHIEDERNE LâABOLIZIONE
Quella di abolire lâora legale è una proposta avanza da diversi eurodeputati del Parlamento Europeo, in fede a numerosi pareri medici e scientifici, secondo i quali il cambio dâora avrebbe pesanti ripercussioni sul fisico.
Stress, stanchezza, irritabilità e sonnolenza i sintomi più comuni, che in individui predisposti a ipertensione, disturbi psicofisici o cardiovascolari potrebbero indurre effetti dannosi.
Tra i sostenitori italiani di questa tesi figura il dottor Luigi Ferini â Strambi, neurologo dellâUniversità di Milano, che afferma come, oltre alle problematiche appena descritte, il cambio dellâora aumenti la produzione di cortisolo e la pressione sanguinea, esponendo soggetti predisposti a maggiore rischio infarto. Questo perché, tra le altre cose, il cambio dellâora avviene a ridosso della Primavera, periodo molto intenso per il nostro fisico, impegnato a riassestarsi dopo i lunghi mesi invernali.
Comâè facilmente intuibile lâargomento è molto complesso, e necessita di studi approfonditi che molti dipartimenti accademici stanno ancora conducendo. Non è comunque da escludere che nei prossimi anni lâabolizione dellâora legalediventi effettivamente una realtà .
RISPARMIO CON LâORA LEGALE: CHI CI GUADAGNA?
Per maggiore comprensione è doveroso riportare una recente dichiarazione di Simone Molteni, direttore di LifeGate. Secondo Molteni attualmente il risparmio economico dettato dallâora legale riguarderebbe più i cittadini che le aziende. Queste ultime infatti, a causa dellâintensificazione dei consumi causate dalle moderne tecnologie, non riscontrerebbero particolari benefici dal cambio dâora.
Un risparmio in bolletta quindi più utile agli utenti di utenze domestiche, che grazie allâora legale hanno ancora la possibilità di minimizzare gli effetti di ciò che realmente incide sui consumi.
Al di là dellâaspetto meramente economico è però doveroso riflettere anche su nuove strategie da applicare per la salvaguardia dellâambiente e della salute pubblica.
Per cittadini e aziende un primo passo in questo senso è rappresentato dalla riconversione energetica, fruibile anche grazie a contributi per le imprese e finanziamenti pubblici.
Strategie utili a garantire minori emissioni, e quindi più salute e risparmio in bolletta.
In attesa di futuri sviluppi sul tema dellâora legale in grado, si spera, di accontentare tutti, non ci resta che riposizionare le lancette e cercare, almeno per questâanno di far fronte al cambio dâora con un poâ di sano ottimismo.
Buona primavera, da Metamer!
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