San Nicola cavalca l’onda!

Cronaca del 27° imbarco di San Nicola al mare di San Salvo (Galleria fotografica di Simone Colameo e Nicola Palma Ucci)

Maria Napolitano
10/06/2018
Tradizioni
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Come da 27 anni a questa parte, la statua di San Nicola, in occasione dei festeggiamenti in suo onore, viene imbarcata nel porto turistico di San Salvo. Anche ieri sera si è rinnovato questo suggestivo rito.

Intorno alle ore 19 tanta gente si era riversata sul porto turistico in attesa dell’imbarco della statua del santo. Biagio Shestani, pescatore di professione, aspettava pazientemente l’arrivo del “prezioso carico”. I suoi compagni di mare, qualche ora prima gli avevano consigliato di non uscire perché il mare non lo consentiva. Ma, un po’ prima dell’arrivo di San Nicola, il mare si era calmato.   

Alle ore 19.40 arrivano don Beniamino Di Renzo, il diacono don Antonio  De Luca e la statua del santo caricata su un carretto trascinato da un fuori strada.

I pellegrini di San Nicola che si sono recati a piedi a Bari il mese scorso, intonando il canto di San Nicola, hanno preceduto la piccola processione che si è formata per accompagnare la statua alla barca. Biagio e alcuni membri del comitato hanno ancorato la statua alla barca su una struttura creata ad hoc e su misura dal pescatore stesso.

Salgono a bordo anche don Beniamino e don Antonio. Tutto è pronto! Don Beniamino benedice tutte le imbarcazioni presenti. Arriva il fatidico momento: con inni di lode a san Nicola, la statua si imbarca. Il mare non è, come si suol dire, un tavola. Si fa il giro del porticciolo e piano piano la piccola imbarcazione con “i preziosi carichi” si allontana dal punto di partenza e si inoltra in mare aperto. Si accostano altre imbarcazioni con a bordo amici di Biagio. “Avevi ragione tu. San Nicola ha voluto imbarcarsi”. I fedeli rimasti a terra seguivano con lo sguardo gli spostamenti del natante.

Insieme alla statua di San Nicola erano stati caricati anche dei panini benedetti durante la messa delle ore 18 celebrata in chiesa. Il primo panino, come da tradizione, spetta al mare. Biagio distribuisce la maggior parte degli altri panini alle altre imbarcazioni, una delle quali le scambia con delle pizzette. Nell’ascoltare i dialoghi tra i vari natanti si percepisce quella solidarietà tipica di coloro che condividono gli stessi percorsi di vita.

Per circa un’ora e mezza la barca segue l’andamento delle onde ed in adorante silenzio ascolta quel soave suono dello sbattere dell’acqua, i chiacchiericci e il canticchiare dei suoi ospiti. Ore 8.45 si avvicina il momento di sbarcare. L’acqua è troppo bassa e per la barca c’è qualche difficoltà. Biagio si toglie gli stivali, si accorcia i pantaloni al ginocchio, scende dalla barca e la spinge a mano. Rimosso l’ostacolo la barca si prepara a far scendere don Beniamino, don Antonio e san Nicola. Biagio deve riportare la sua barca al porto ma prima fa salire la moglie Nora e l’ultimo dei suoi 3 figli Angelo. Questa volta, con l’aiuto della moglie, supera lo “scannetto” (ostacolo) e riprende il breve tragitto in mare. Subito dopo lo sbarco, cominciano i fuochi di artificio e la famigliola felice si gode quel meraviglioso spettacolo sul mare. Subito dopo Biagio e Nora intonano un dolcissimo canto albanese dedicato al lago più grande dei Balcani.

Due prime volte per questo imbarco di san Nicola 2018: sia per don Beniamino Di Renzo che per Biagio Shestani.

 

Galleria fotografica di Simone Colameo e Nicola Palma Ucci

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