Dopo i tre capitoli introduttivi della dibattutissima questione âNotti alla marinaâ eccomi, come promesso, alle mie personali considerazioni in merito.
Premetto che ho lâabitudine di documentarmi bene prima di affermare qualsiasi cosa, idea, teoria... probabilmente più che di unâabitudine, si tratta di un vero e proprio vizio, visti i tempi in cui la comunicazione via internet impedisce ai più quel minimo di riflessione indispensabile per non mettere in rete la prima cosa (sciocchezza, insolenza, sciatteria?) che ci passa per la testa.
Vabbeâ! Veniamo alla questione della quale da qualche giorno mi sto interessando.
Sin dallâinizio mi è sembrata troppo enfatizzata (nei toni e nei contenuti) la reazione del Comune di San Salvo in merito alla pronuncia del TAR che ha di fatto ritenuto non adeguato il "regolamento dell'attività musicale presso i pubblici esercizi di intrattenimenti, pubblici spettacoli e trattenimenti temporanei".
Ma, secondo me, non si tratta solo di reazione troppo enfatizzata, quanto (soprattutto) di una tesi indimostrabile: sostenere che si tratta di una âbattaglia legale di chi vuol far chiudere le attività legate al turismoâ (comunicato del Comune di San Salvo in data 8 giugno 2018) in filosofia viene definita âpetizione di principioâ, e cioè dare per dimostrato ciò che si vorrebbe dimostrare.
Con qualche sollievo il 16 giugno ho letto che il sindaco si impegna a rispettare la decisione del TAR (e ci mancherebbe altro!) che si augura sia favorevole alle âragioni della collettività rispetto agli interessi particolari dei singoliâ (temo si tratti di unâaltra âpetizione di principioâ... salvo che esistano, quanto meno, sondaggi asseverati circa lâentità numerica della collettività cui ci si riferisce).
Unâantipatica scivolata del dibattito mi è sembrata, invece, la pubblicazione del nome della ricorrente, la quale ha però saputo ben stigmatizzare lâaccaduto e ha detto: "Chiedo di far rispettare una legge Regionale che non vieta il divertimento ma lo regola".
Intanto riemergevano dagli archivi (sansalvo.net, estate 2012) polemiche vecchie e mai sopite circa i limiti sonori che il âdivertimentoâ balneare deve rispettare.
La polemica (legittima fin che si vuole sotto il profilo teorico) ha poi finito per sfociare in discutibili manifestazioni di vago sapore âpostsessantottardoâ con âFlash mob, ninna nanna a San Salvo Marinaâ e âraccolta firme in segno di solidarietà politica e socialeâ.
Ancora una volta notizie giornalisticamente enfatizzate (mi è sembrato di cogliere una strizzatina dâocchio nei confronti della linea dellâAmministrazione Comunale) con titoli oggettivamente poco credibili âUna città intera mobilitata per dire ânoâ allo stop della musicaâ (personalmente non mi è sembrato di vedere nemmeno lâombra di una città mobilitata, e tanto meno di âunâintera città â).
Notizie lasciate lì senza seguito: sarebbe stato interessante, per esempio, sapere quante firme sono state raccolte, fra ventimila residenti e villeggianti... a proposito, a quanti si stima che ammontino? Se ne ha unâidea? Che poi sarebbero questi ultimi i più coinvolti dallâesito di questa vicenda... ma questi ultimi non sono iscritti nelle liste elettorali di San Salvo e conseguentemente contano poco.
Ad alimentare il fuoco del dibattito (con evidente finalità di mera polemica politica locale) è arrivato lâinvito rivolto al sindaco dal consigliere Travaglini per la destituzione dellâassessore al turismo.
Provvidenziali mi sono sembrati, infine, gli interventi di Confcommercio Chieti e Confesercenti San Salvo finalizzati a riportare la questione nellâalveo della tolleranza dei reciproci interessi da parte degli opposti schieramenti, ma sempre nel superiore rispetto delle disposizioni di legge... finché queste sono in vigore e vengono stigmatizzate da pronunce degli organi giurisdizionali.
Per concludere: ben venga ogni anno la programmazione di un vivace e diversificato calendario di attività da svolgere alla marina, magari non demandato quasi esclusivamente allâinventiva di operatori terzi, ma piuttosto disegnato (molto per tempo, almeno nelle linee guida e nel rispetto di priorità preventivamente individuate) dallâassessorato a tal fine preposto.
Vengo ora al merito specifico della questione. Quando si pretende il rispetto e la valorizzazione degli investimenti effettuati dai privati alla marina di San Salvo, mi pare che artatamente si dimentichi che (temporalmente parlando) i primi investitori sono stati proprio quei proprietari di immobili che ora dovrebbero svendere la loro tranquillità agli interessi di chi, molti anni dopo, ha ritenuto di investire sulla moda prevalente in quel target giovanilistico che pretende di fare un poâ come gli pare, in barba anche alle norme di legge e alle normali regole di civile convivenza.
Mi sono infine sforzato di trovare un qualche nesso logico, linguistico, matematico che possa dimostrare una qualche parentela, affinità o somiglianza tra âdivertimentoâ e âchiassoâ o, se preferite, âconfusioneâ.
Bene! Ogni ricerca è stata vana.
Non mi è riuscito di dimostrare lâequivalenza matematica fra divertimento e âchiassoâ (nemmeno nella sua versione popolar-metaforica âcasinoâ ).
Né mi è venuto in soccorso nessuno dei vari dizionari che ho consultato: non câè proprio corrispondenza linguistica, nemmeno fra i sinonimi... fra lâaltro, chiasso e divertimento non fanno neppure rima.
Per non parlare della logica: quante volte ci si diverte leggendo, assistendo a uno spettacolo teatrale, cinematografico, televisivo (beh! per la verità qui, e più di qualche volta un poâ di chiasso câè, o quanto meno toni esageratamente elevati; chiasso gratuitamente inventato da certi conduttori che se non gridano non sono più loro!... ma per fortuna câè anche dellâaltro).
Dicevo la logica: riusciamo a divertirci, e anche tanto, senza bisogno di tuffarci âa prescindereâ nel chiasso, nel baccano, nella confusione, nel bailamme, nel pandemonio (ecco: questi sì che sono sinonimi).
Divertimento è, semplicemente, ciò che serve a ricreare lo spirito, uno svago, un passatempo, uno spasso per occupare il proprio tempo piacevolmente.
Tuttâaltra cosa è il chiasso (ârumore forte e prolungatoâ) e ancor peggio una chiassata (âschiamazzo, strepito fatto da una moltitudine di personeâ).
Fatta questa imprescindibile precisazione, auguro a tutti buona vacanza... anche a chi ha voluto definire âmero errore materialeâ la violazione della Delibera di Giunta Regionale n. 770/2011... ma non toccava al Comune diramare unâinformazione di tale importanza?
Romolo Chiancone
P.S. Mi è dispiaciuto dover leggere lâintervento dellâOrdine dei Giornalisti in difesa di Antonino Dolce; non conosco i dettagli, ma il fatto stesso che se ne stia parlando non depone a favore del clima che stiamo vivendo su queste pagine virtuali.