âUna volta tanto che câè una possibilità concreta per rilanciare lâAbruzzo si perde clamorosamente tempo. Tempo che altri invece usano proficuamente per sottoscrivere accordi e progettare il futuroâ. Sandro Del Fattore, segretario Cgil Abruzzo, Leo Malandra, segretario Cisl Abruzzo Molise, e Michele Lombardo, segretario Uil Abruzzo, tornano a spronare la Regione Abruzzo su due argomenti distinti ma di fatto fortemente connessi per la nostra regione: lâistituzione della Zes, la zona economica speciale, e il corridoio intermodale Tirreno-Adriatico, progetto approfonditamente studiato da due autorevoli esperti come il sociologo Euclide Di Pretoro e lâingegner Antonio Nervegna. Temi apparentemente tecnici ma che, di fatto, segnano lo spartiacque tra lâAbruzzo del passato e del presente, diviso tra zone interne impoverite e spopolate e zona costiera più dinamica, e lâAbruzzo che guarda al futuro, che sceglie di rimanere al centro dei flussi commerciali, economici e culturali della storia.
âSe la zes â dicono i segretari â sarà un attrattore importante per le imprese e per attirare investimenti produttivi, il corridoio intermodale Tirreno-Adriatico rappresenterà la modalità per dotare lâAbruzzo di infrastrutture dâavanguardia. Questâultimo progetto, di cui si discute da tempo anche a livello europeo, è infatti un sistema perfetto di trasporti su mare, ferro e gomma che collegherebbe il porto di Barcellona, il più importante del Mediterraneo, a quello di Civitavecchia tramite una cosiddetta âautostrada del mareâ: le merci qui giunte raggiungerebbero poi i porti di Ortona/Vasto tramite un sistema infrastrutturale su gomma e ferro rafforzato e rinnovato che attraverserebbe lâintero lâAbruzzo, in particolare centri nevralgici come il distretto industriale di Carsoli, lâinterporto di Avezzano, la zona industriale della Valle Peligna, lâinterporto di Manoppello, la zona industriale della Val Pescara e quella della Val di Sangro. Da Ortona o Vasto, infine, il sistema raggiungerebbe il porto di Ploce, in Croazia, per poter continuare poi nei Balcani.In breve, se tale progetto andasse in porto, si garantirebbe perlâAbruzzo una maggiore facilità allâinternazionalizzazione delle imprese, con una possibilità di sviluppo anche per quelle piccole e micro, ci sarebbero evidenti benefici infrastrutturali e positive ricadute economiche, commerciali, culturali e turistiche. Ma non solo: si tratta di un sistema che, ponendosi come alternativo allâattuale tracciato che solca la pianura padana, da un lato decongestionerebbe fortemente le regioni del Nord, dallâaltro avrebbe evidente benefici in termini ambientali ed economici per gli stessi operatori, che vedrebbero ridotti i costi di trasporto, notoriamente più alti quando sono solamente su gomma come è attualmenteâ. Sul tema infrastrutture, per i tre segretari âla chiusura dellâA25 paventata dal ministro Toninelli è assolutamente da scongiurare mentre invece, anche nellâottica del corridoio Tirreno-Adriatico, chiediamo che siano affrettati e posti in essere tutti gli interventi per la messa in sicurezza di unâautostrada così importanteâ.
Del Fattore, Malandra e Lombardo ricordano poi che lâanello di congiunzione tra le due strategie, la zes e il corridoio, sarebbero proprio iporti di Ortona/Vasto: lâistituzione della zona economica speciale, infatti, richiede proprio il potenziamento delle infrastrutture, in particolare degli scali portuali, specie se la perimetrazione della zes è ipotizzata per buona parte sulla fascia costiera. âInvece assistiamo clamorosamente ad uno stallo: né si accelera sullâistituzione della zes, che a nostro avviso non è affatto pregiudicata dalla scelta del Molise di istituirne una con la Puglia invece che con lâAbruzzo, né si spendono i fondi previsti dal Masterplan per le infrastrutture, né si sollecita il Ministero dei Trasporti sul corridoio Tirreno-Adriatico, né si accelerano i lavori per il porto di Ortona, alle prese da cinque anni con il problema irrisolto del dragaggio che tanti danni sta arrecando, fino allâultima notizia della perdita dei traghetti per la Croazia. Tutto questo mentre altrove non stanno a guardare: è delle settimane scorse, infatti, lâintesa sottoscritta tra lâautorità portuale di Civitavecchia con quella di Brindisi per il potenziamento dei traffici commerciali tra i due scali. Facciamo nostro â concludono i segretari di Cgil, Cisl e Uil Abruzzo â lâappello di Di Pretoro e Nervegna: non lasciamoci sfuggire queste ghiotte opportunità . Ne va del futuro della nostra regione, che rischia di essere tagliata fuori dalla storiaâ.
Informazioni sul corridoio Tirreno-Adriatico: www.laportadellest.it