Alcune curiosità sul culto dei morti. Un oggetto particolare nella Giostra della Memoria

Maria Napolitano
02/11/2018
Storia
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Il giorno successivo alla solennità di Tutti i Santi, il 2 novembre di ogni anno, si celebra la commemorazione di tutti i defunti.In questo giorno di consuetudine si visitano i cimiteri per porre fiori sulle tombe dei propri cari. Tante sono le tradizioni, i culti e gli oggetti legati alla morte sia in questo particolare giorno e sia nel momento in cui essa arriva e variano in base ai paesi di origine.

Nella notte di Ognissanti si usava tenere acceso per tutta la notte, un lumino per ogni caro estinto.

Nella stanza di Don Cirillo, una delle stanze del del museo della "Giostra della memoria" di San Salvo c'è una croce che nei tempi antichi, in cui la sepoltura dei corpi avveniva solo a terra, delimitava i confini tra un terreno cimiteriale di una famiglia con quella di un'altra. La croce era provvista di una targa in cui veniva inciso il cognome della famiglia.

Una volta quando moriva un familiare, le donne si vestivano di nero per un tempo quasi indefinito. Gli uomini invece indossavano un bottone nero in segno di lutto e che spesso veniva fornito dalla famiglia del defunto anche agli altri parenti. Il negozio di abbigliamento della famiglia Balduzzi una volta era uno dei negozi a cui andare a bussare anche in piena notte per "vestire il morto". Tutto doveva essere nuovo anche l'intimo. Il negozio ovviamente vendeva anche i bottoni del lutto e le velette nere con cui le donne dovevano coprire la testa. Qunado finivano i bottoni del lutto preconfezionati, venivano realizzati artigianalmente.

Nei giorni successivi al decesso di una persona cara, i suoi familiari non potevano uscire fino alla messa cosiddetta di "riuscita" ossia otto giorni dopo. E proprio perchè non potevano uscire parenti e amici usavano portare da mangiare e nel giorno del funerale i parenti più stretti usavano portar egià cucinato. Ecco perchè molti usano ancora portare la spesa quando si muore qualcuno. 

 

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