Viceda Papa-Sapienza, il Partito democratico prende posizione

redazione
24/01/2008
Attualità
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Nel consiglio provinciale di domani, venerdì 25 Gennaio, tra gli atri punti in discussione c'è la disamina di un ordine del giorno, a firma dei gruppi di minoranza, relativa all'espressione di una formale solidarietà a Papa Benedetto XXVI, circa l'attacco subito da un gruppo di docenti per l'annunciata partecipazione all'apertura dell'anno accademico all'università ''LA SAPIENZA'' di Roma, e censura verso il rettore dello stesso ateneo per aver dato spazio all'evidenziarsi del dissenso dei professori. A tal riguardo, il gruppo del Partito Democratico, esprime il seguente giudizio: '' Lo stato Italiano è laico e non confessionale ove sono garantiti diritti individuali e collettivi altrove negati. Lo stesso esercizio del credo religioso è concesso senza limiti nel pieno rispetto della persona, delle regole di convivenza civile, dei principi irrinunciabili della nostra democrazia, della tolleranza verso il prossimo e delle altrui confessioni religiose proprio in ragione della laicità dello stato; altrimenti si assurgerebbe alla medesima stregua di altre nazioni che, elevando a legge di stato i contenuti degli scritti sacri prevalenti, negano di fatto tutte le migliori libertà individuali dei cittadini con intollerabili integralismi. Questi presupposti, incarnati nella costituzione repubblicana, sono sempre stati fatti propri anche dalla stessa chiesa cattolica, i cui dettami evangelici, sono diretti a tutti gli uomini di ogni ceto ed estrazione sociale, di qualsiasi razza e provenienza e non può essere strumentalmente appannaggio di alcuna parte sia sociale che politica. La strumentalità con la quale, parte del centro - destra, ama usare per propri usi le parole, i dettami e gli insegnamenti della chiesa cattolica ricordano miserevolemente la parabola del Pubblicano e del Fariseo ove, questa parte politica, impersona bene quest'ultimo! La visita del papa in occasione dell'apertura dell'anno accademico all'università ''La Sapienza'', poi rinunciata a causa di una formale protesta di un gruppo di docenti inviata al magnifico rettore, rientrava tra i principi di libertà di ogni individuo e, sia l'eventuale partecipazione del pontefice, che degli studenti e dei professori sarebbe stata una cosa del tutto legittima così come la decisa opposizione dei docenti alla suddetta presenza. L'università è luogo di formazione culturale e scientifica, è laboratorio d'intelligenze e non luogo di culto; alla voce autorevole del papa ben altre si potevano e potranno aggiungere per meglio arricchire il bagaglio culturale complessivo degli allievi. Guai a finalizzare queste presenze per puri usi strumentali perché l'Italia è uno stato laico, democratico e culturalmente pluralista ed affatto integralista. Ognuno eserciti liberamente e senza condizionamenti il proprio credo religioso ma nel pieno ed incondizionato rispetto dei principi della democrazia e del proprio prossimo. In ossequio a queste irrinunciabili libertà individuali, ogni singolo componente, voterà secondo i dettami della propria coscienza senza venir meno ai vincoli di maggioranza'' Il capogruppo del Partito Democratico Camillo D'AMICO

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