"Tonine Mariscialle" inventò e creò la prima tv sansalvese quando si vedeva solo la Rai

Un genio sansalvese che aveva creato qualcosa di straordinario con pochi mezzi economici

Fernando Sparvieri 
30/12/2018
Personaggi
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Eravamo intorno alla fine degli anni 70.

All’improvviso gli schermi dei televisori in bianco e nero de ” lu quarte ammante”, nei pressi della vecchia caserma dei carabinieri, incominciarono a fare le bizze. Interferenze video ed  audio, nel bel mezzo di un programma televisivo, cominciarono a disturbare a tutto spiano i canali RAI , gli unici all’epoca visibili a San Salvo.

Il  dilemma era che il segnale spariva e dopo un po' tornava normale, per poi essere disturbato di nuovo tutto d’un tratto.  Le abitazioni più vicine a 13° Vico Garibaldi erano le più sottoposte a queste strane e ormai quotidiane interferenze e furono in molti a pensare che la “televisione” si era “sfasciata” e che bisognava portarla ad aggiustare a Fernando Malatesta, uno dei pochi radiotecnici  che a quei tempi aggiustava i televisori  a San Salvo. 

Come spesso accade quando bisogna trovare a tutti i costi un “cavo” espiatorio, subito venne individuato un presunto responsabile: non poteva essere che Do’ Mario Artese, il medico, radioamatore che si collegava in tutto il mondo con la sua potente stazione radio, dotata di una gigantesca antenna con rotore, che aveva posizionata sul tetto di casa sua in C.so Garibaldi.

Intervennero persino i carabinieri ed alla fine si scoprì la vera  idenitità del guastatore, che non venne arrestato perché guarda caso era... "Mariscialle".

A causare quegli strani disturbi, infatti, era Tonine Mariscialle, all’anagrafe Gaetano Masciale, il fotografo/geometra, che sfruttando l’attrezzatura che si era comprata per girare i primi films in VHS agli sposi, si era ficcato in testa di realizzare una televisione privata e faceva le cosiddette prove tecniche di trasmissione da casa sua in 13° Vico Garibaldi.

Dietro qualche consiglio tecnico di Fernando Malatesta, che era poi “quello” che doveva aggiustare i televisori, aveva collocato un’ antenna trasmittente sul tetto di casa e per tramite un trasmettitore ad alta frequenza irradiava e sporcava le frequenze RAI.

Dopo prove e controprove, lasciando al buio televisivo l'intero quartiere, finalmente un bel giorno Tonino trovò “la banda” o meglio il bandolo della matassa ed iniziò a mandarsi in onda, nel senso che trasmetteva se stesso mentre suonava la fisarmonica.

Era nata a San Salvo TMG (Tele Masciale Gaetano), la prima televisione privata locale, che più privata di  così non si poteva. Era solo e sempre lui: Tonine Mariscialle.

Lo studio televisivo era la sala da pranzo al 1° piano della sua casa, ove spesso la telecamera inquadrava il salotto e la vetrinetta, ricolma di bicchieri e di piatti buoni della festa, che divennero oggetti costanti nella scenografia delle sue trasmissioni..

E così alla sera, invece di vedere RAI 1, Raffaella Carrà, Pippo Baudo e il telegiornale, molti sansalvesi incominciarono a sintonizzarsi su TMG ed ad  ascoltare la  mazurka variata di Migliavacca, che Tonino, virtuoso fisarmonicista, variava ancor più di quanto fosse già nata variata.

Visto il successo ottenuto, gli vennero in mente nuove idee.

Allungò un filo del telefono sino alla sala ed incominciò ad interagire con i telespettatori, i quali gli richiedevano i brani più disparati. Tonino, dotato di un orecchio musicale straordinario, suonava immediatamente la canzone richiesta, gli bastava semplicemente conoscerne il motivetto musicale per interpretarla.

Seppure all’inizio il segnale video era un po’ sfarfallante con formicolio e neve, sempre più telespettari incominciarono a seguirlo con simpatia e affetto e così, sulle ali dell'entusiasmo, Tonino decise di fare un primo salto di qualità.

Non potendo sempre fare da prete e sacrestano invitò Fred Boris Borzacchini, a dargli una mano.

Fred che  dopo una  lunga carriera da cantante professionista a Milano (ove ha inciso più di cento dischi negli anni 60)  si era ormai  ritirato nella sua natia San Salvo, accettò subito di buon grado l'invito. Insieme diedero vita ad un quiz televisivo in cui i telespettatori dovevavo “azzeccare” la canzone che Fred cantava mentre Tonino l’accompagnava alla fisarmonica. Chi “azzeccava” vinceva un premio che veniva offerto da qualche ditta locale, in una sorta di primitiva televisione pubblicitaria e commerciale, senza scopo di lucro.

E come catturare l'attenzione dei bambini?

Alfredo Borzcchini in nonno Brontolo con Vitalia al suo fianco.  Venne a questo punto mandata in onda nel pomeriggio la TV dei ragazzi , con Fred Boris, attore nato (nella sua carriera artistica vanta anche apparizioni in films girati a Cinecittà), che indossando una parrucca bianca, interpretava Nonno Brontolo, raccontando sue favole ai bambini invitati in studio, cioè nella sala da pranzo, fra cui vi era sempre la piccola Vitalia, figlia di Tonino, che all’epoca aveva all’incirca otto-nove anni.

  E perché non fare un telegiornale?

 Tonino individuò in Angela Fitti, una bella ragazza, moglie di Fernando Sorgente, suo parente alla lontana, la speaker a cui far leggere notizie prevalentemente locali. Successivamente fu  Franca Granata, grande voce delle radio private locali negli anni 80, ad alternarsi con la signora Angela, nella lettura dei testi del telegiornale.

TMG incominciò a varcare i confini locali.

Con l’aumentare dello “share”, il segnale venne potenziato ed incominciarono  a seguire TMG anche da "fuori" regione: da Montenero di Bisaccia. Era una televisione interattiva gratis, una specie di moderno "video on demand" di SKY, nel senso che tutti potevano fare richieste di visioni di films, proiettati durante le ore notturne, a conclusione delle trasmissioni “live”. Tonino infilava il film richiesto nel videoregistratore e se ne andava a dormire.

Su suggerimento del defunto prof. Vitale Del Casale, venne creata, inoltre, una rubrica denominata "IL CALDERONE", che come da titolo aveva lo scopo di mettere insieme argomenti diversi in un unico contenitore, che vide ad esempio la partecipazione di Michele Molino, in veste di poeta, e di altri personaggi locali dell'epoca come i giovanissimi Orazio Di Stefano e Raimondo Pascale, ragazzi appassionati di politica, che diedero vita a vari dibattiti in una specie di  "Tribuna politica" sul tema dell'aborto (1981), incontri in cui partecipò anche il futuro onorevole Arnaldo Mariotti, all'epoca consigliere regionale. A TMG iniziò in un certo qual modo anche la carriera giornalistica e televisiva di un promettente e ridente Orazio Di Stefano,che curava una rubrica sul mondo giovanile, il quale ogni tanto, fuori onda, si buscava qualche richiamo da Zi' Peppine, il padre  di Tonino, che lo rimproverava dicendogli : "A la televisione 'nzi rede" (in televisione non si ride).

Memorabile resta una serata, che finì letteralmente a tarallucci e vino, in cui ebbe come ospiti d’onore il trio locale musicale composto da  Leone Balduzzi e Olindo Palucci, ai mandolini, e  Zio Umberto De Filippis alla chitarra. Fu l’unica sera che la trasmissione non andò in diretta dallo studio 1, cioè dalla sala da pranzo, ma dallo studio 2, che era il  suo studio fotografico.

Nonostante la gestione fosse sempre un po' casereccia, TMG entrò a far parte di un ristretto numero di TV locali italiane e per questo motivo venne citata su riviste nazionali specializzate come “Mille Canali".

Eravamo agli albori della TV locale; TELE GONG, l’altra emittente locale creata da Armando Tomeo, non era ancora nata, le reti di Berlusconi non irradiavano ancora tutto il territorio nazionale e l’unico canale, all'infuori delle reti RAI, che iniziava a rendersi visibile a San Salvo, era Capo d’Istria, che si intervallava sulla stessa frequenza con TVQ di Pescara, per la cui visione era necessaria una strana antenna sui tetti, che molti sansalvesi si affrettarono ad installare.

Tonino, quindi, nel suo piccolo, era stato un precursore dei tempi, un pioniere, un piccolo genio, che con pochi mezzi economici a disposizione, solo con le sue capacità, era riuscito, ancor prima di tanti in Italia, a vedere oltre il suo naso, o meglio ad avere "naso" o meglio ancora a far vedere  il suo naso.

Ma un bel giorno, però, anche se sarebbe meglio dire un brutto giorno, mentre in Italia le TV private fiorivano a destra e a manca, Tonino spense improvvisamente il suo canale.

Erano subentrate leggi che regolamentavano l’etere e l’uso delle frequenze televisive, e Tonino, anche se aveva tutte le carte in regola per continuare con regolare licenza, non si divertiva più, sentiva forse il peso di una TV istituzionalizzata, e decise che la sua esperienza televisiva era giunta al termine.

Nonostante qualcuno, con la “B” maiuscola, lo contattò  per acquistare la sua TMG (erano gli anni in cui iniziarono a sorgere i grossi colossi televisivi privati che acquistavano le piccole TV per posizionarsi sul territorio), Tonino chiuse per sempre i battenti della sua televisione, tra la delusione di molti telespettatori nostrani.

Una sola persona ne fu felice, anzi felicissima: sua moglie Liliana, alla quale non parve vero di potersi  finalmente riappropriare di un bene creduto per sempre perduto: la sala da pranzo.

Foto di Simone Colameo

                                                                                                            

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