âSi recarono da lui con un paralitico portato da quattro persone. Non potendo però portarglielo innanzi, a causa della folla, scoperchiarono il tetto nel punto dov'egli si trovava e, fatta un'apertura, calarono il lettuccio su cui giaceva il paralitico.â à questo un passo del vangelo di Marco a cui Silvano Morgano, lâattuale capogruppo dellâUnitalsi di San Salvo, associa la nascita e il senso dellâassociazione. Nel 1994 Silvano e sua moglie Giovina hanno incontrato questa realtà e non lâhanno più lasciata.
Quando vi siete incontrati?
Io sono originario di SantâAngelo Del Pesco. Di professione facevo lâidraulico e un giorno ho conosciuto Giovina perché ero andato a sistemare la caldaia a casa sua. Il 15 maggio del 1976, dopo che sono entrato a lavorare allâEnel di Vasto, ci siamo sposati e da questo matrimonio sono nati tre figli Annalisa Lorenzo e Francesca. Nel 1977 ci siamo trasferiti qui a San Salvo.
Come avete conosciuto lâUnitalsi?
Un poâ per caso. Non ricordo se nel 1992 o nel 1993 partecipai a una convocazione nazionale del Rinnovamento Nello Spirito a Rimini. In quellâoccasione relazionava anche Bruno Forte che allâepoca non era ancora vescovo. Mi colpì per unâaffermazione: âLa chiesa non può sbagliare mai perché è la sposa di Cristoâ. In quella circostanza incontrai delle persone che mi parlarono con tanto entusiasmo di Lourdes che mi incuriosii. Nel 1994 mi aggregai a un pellegrinaggio organizzato dallâUnitalsi di San Salvo e siccome mi vedevano spesso con una signora con la carrozzella di Vasto, mi misero subito al servizio degli ammalati anche se ancora entravo nellâassociazione. La prima volta che vi andai rimasi profondamente colpito dalla Grotta di Massabielle: vi rimasi unâora a piangere e cominciai a sentire un forte desiderio di servire gli ammalati: mi era entrato così tanto dentro che sentivo che non potevo più farne a meno. Da allora sono andato tutti gli anni e dal 2003 (anno in cui sono andato in pensione) ogni occasione era buona per tornarci, mi ci recavo anche sei sette volte lâanno. A Lourdes un sacerdote mi ha esortato a diventare un ministro straordinario dellâEucarestia, un servizio che svolgo con immensa gioia perché significa avere Gesù tra le mani. Un giorno il vescovo Bruno Forte mi chiese âPerché vai a Lourdesâ. E io risposi: âHo la fortuna di poter assistere i fratelli malati e questo per me è fonte di gioiaâ. Ero entrato in questa dimensione perché ero rimasto contagiato dallâamore con cui vedevo altri occuparsi di chi era nel bisogno fisico. E in questo ho incontrato degli straordinari esempi in Oreste Masciulli e sua moglie Vittoria e in don Raimondo Artese che mi ha sempre spronato e in cui ho constatato una grande attenzione per gli ammalati. Quando si trattava di portare una carrozzella era sempre il primo a farsi avanti. In quel periodo câerano un sacco di giovani sansalvesi che bazzicavano con lâUnitalsi: eravamo quasi una cinquantina. Un anno andammo a Lourdes solo io e Pina Ialacci.
Giovina, quando sei andata per la prima volta a Lourdes cosa ti è rimasto più impresso?
La prima volta che sono andata a Lourdes sono rimasta colpita dalla processione con il Santissimo e i bambini malati. Ho sentito forte il cuore che mi si stringeva ma non per compassione ma più semplicemente perchè li guardai come una mamma che sentiva ognuna di quelle creature come parte di se. Il mio era uno sguardo d'amore. Entrando nel mondo dellâUnitalsi ho potuto constatare come questi ragazzi divengono gioiosi con quel niente che gli dai. Anche se ho sempre collaborato e tuttora lo faccio in mille modi non ho mai voluto indossare la divisa Unitalsi perché sapevo che non riuscivo a dare il massimo e non potevo essere sempre presente per i miei diversi impegni familiari.
Cosa ha significato lâUnitalsi per il vostro matrimonio?
Siamo sposati da 43 anni e l'Unitalsi è stata una fonte bella di esperienza di vita, un arricchimento per la nostra vita di coppia e di genitori! Figurati un giorno una signora mi disse: âSecondo me tuo marito ha unâamante a Lourdes perciò ci va così spessoâ e io, riferendomi alla Mamma di Gesù, risposi âio con quella donna, non posso di sicuro competereâ. (Giovina)
Se non fossi stato appoggiato e supportato da mia moglie non avrei potuto impegnarmi nellâassociazione come ho fatto finora. Quante cene ha organizzato a casa nostra per lâUnitalsi e per i suoi ragazzi. Degli aspetti burocratici dellâassociazione, se ne occupa sempre lei.(Silvano)
Chi vuole avere informazioni dellâUnitalsi di San Salvo si può rivolgere a Silvano al numero 3926597620