LETTERA APERTA AI GIOVANI SICILIANI âGIOVANI,RIBELLATEVI AL MALE!â di fra Emiliano Antenucci
Palma di Montechiaro (Ag) â Cari giovani, ribellatevi al male! Ribellatevi al male di vivere, alla cultura della morte, al âdarkâ e al âtrashâ, allâ inferno che si può vivere già in questa vita. No alla droga, allâ alcol, a Satana, significa dire No alla Morte e Si alla vita. Ribellatevi alle tenebre, allo schifo e alla spazzatura che il mondo vi offre.
I genitori, gli insegnanti e i sacerdoti non sono perfetti. Perdonate i vostri genitori, insegnanti, sacerdoti e tutti coloro che avete considerato dei âmitiâ e vi hanno deluso, tradito e abbandonato . Cari giovani noi adulti siamo stati tutti ribelli e rivoluzionari, oggi stiamo comodi a â giudicarviâ con le pantofole ai piedi! Che cosâ è la ribellione? à un altro modo per dire a Dio e agli altri: amatemi. Che cosâ è la rivoluzione? Non è un movimento storico o sociale, ma è un movimento del tuo cuore.
Rivoluziona, non con la lotta, ma con il tuo cuore e la tua vita. Ricordati sempre che alla lavagna per essere interrogati câ è scritta questa equazione di vita: AMARE=CAMBIARE. Solo se tu cambi per la persona amata ami davvero, altrimenti il tuo amore è bugiardo. Lâamore tutto cambia, tutto trasforma, tutto illumina, tutto converte, tutto risolve, tutto sblocca, tutto perdona e tutto dona. Quando ascoltate, questo si vede nei vostri occhi: la sete dâ infinito, la fame di profondità e il desiderio di bellezza.
Non siete banali e stupidi, noi adulti siamo sciocchi quando vi sottovalutiamo, non vi ascoltiamo e vi consideriamo â gioventù bruciata â. Si, bruciataâ¦ma dal â amore di Dio, dal desiderio innato di felicità ( che Dio ha messo dallâ eternità nel vostro cuore), dalla ribellione al male, dallâ assenso al bene, dalla ricerca continua di ciò che è vero, giusto, santo, buono e bello. â
A tutti il Signore, alla fine della vita, ci chiederà se siamo stati credibili e non credentiâ questo scriveva il vostro santo, il giudice ragazzino, Rosario Livatino, morto a 38 anni, ammazzato dalla mafia. In una delle vostre scuole si trova questo striscione, scritto proprio dai giovani di Palermo: â Non li avete uccisi: le loro idee camminano sulle nostre gambeâ. Voi siete lâeredità del bene, dellâ onestaâ, dellâ orgoglio di questa terra baciata dal sole, crocevia di tutte le civiltà e simbolo di accoglienza.
Cari giovani non potete uccidere la Vita in voi, lâAmore in voi, la Speranza in voi, ma potete far esplodere il tritolo di tutto il potenziale di bene che il Signore ha messo dentro di voi! Cari giovani, non atterrate ma volate, non scoraggiatevi ma siate coraggiosi, non siate tristi ma gioiosi. Cari giovani, sognate insieme con Colui che può esaudire i vostri sogni: Gesù! La vita è breve, anzi è tra due silenzi: il silenzio del grembo materno e quello della madre terra, non finirà tutto in un silenzio eterno ma in un grido di risurrezione e di gioia. Il paradiso è qui, quando scegli la vita e non la morte, il paradiso è qui quando scegli gli amici e non gli affiliati della mafia, il paradiso è qui quando vivi il presente e non i rimpianti del passato o lâ ansia del futuro. Non importa quanto vivi ma quanto intensamente vivi ogni respiro di vita che Dio ti dona. La felicità non è il piacere di un momento ma è lâistante eterno che ti da âil gusto continuo di Cieloâ che già puoi vivere su questa terra. Il paradiso è qui e tu sei lâ angelo che insieme a Dio lo realizza ogni giorno! Fra Emiliano Antenucci