Più fratelli e meno “maestrini”

Commento al vangelo

Don Matteo Gattafoni
03/03/2019
Attualità
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"Togli prima la trave dal tuo occhio e allora potrai vederci bene nel togliere la pagliuzza dall'occhio del tuo fratello".

La parola di Luca che la liturgia ci propone questa domenica cela tutto il desiderio di Gesù di lasciare che lo spirito delle beatitudini e la logica del perdono coinvolgano veramente e in profondità la nostra vita rendendoci cristiani autentici. 

Gesù ci chiede di essere misericordiosi, non solo perché la misericordia può trasformare il nostro mondo ma perché il Padre stesso, Dio stesso è misericordia e misericordioso. Allora tutto il nostro agire deve essere conseguenza dell'incontro che abbiamo avuto con Lui. 

Dio ci vede come dei capolavori, dei pezzi unici, come figli. Vuole che puntiamo in alto e che non guardiamo alla pagliuzza nell'occhio del fratello divenendone giudici ma che ci accorgiamo invece che abbiamo, spesso noi stessi, una trave nell'occhio che ci impedisce di vedere il suo volto e quello dei fratelli. Quant'è vero! 

Quanta fatica facciamo a riconoscere i nostri sbagli! Quanto siamo pronti a giustificarli, ad attenuarli! 
Con noi siamo comprensivi e benevoli, con gli errori degli altri invece siamo spietati e giudichiamo con durezza eccessiva. 

Dio ci chiede di imparare ad amarci e ad amare gli altri con semplicità, per riconoscerci come   capolavori in costruzione: non si tratta di non giudicare le situazioni, di non esprimere pareri, ma di cambiare il criterio di riferimento, di vedere le cose con lo sguardo pieno di speranza del Padre che fa sorgere il sole sui buoni e sui cattivi. 

E' una vera conversione quella che Gesù chiede, un cambiare del tutto l'atteggiamento, un guardare a Lui per guardare tutti in modo diverso. 

Lasciamoci destabilizzare allora dal modo di fare di Gesù per iniziare con trasparenza e tenerezza questo nuovo periodo della Quaresima che si apre davanti a noi.

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