Sabato 29 Giugno, è stata una giornata che si ricorderà nella storia di questo paese. Carola Rackete, attivista dellâorganizzazione Sea Watch 3, ignora il divieto di transito sui confini nazionali proclamato dal Ministero degli Interni e permette a 42 migranti di poter giungere sulla terraferma. Un atto di disobbedienza civile, che ha portato allâarresto della giovane capitana tedesca. Un evento che ha mobilitato lâopinione pubblica in difesa dei valori dellâaccoglienza, dellâintegrazione e della dignità umana.
Il flash mob di Pescara realizzato da Legambiente, WWF e Libera ha voluto contribuire a rappresentare quellâItalia unita nel pensare allâaccoglienza non come violazione di leggi, ma come diritto fondamentale dellâuomo, sancito dalla costituzione. Unâiniziativa, per chiedere il suo rilascio e il dissequestro delle navi Sea-Watch 3 e Mare Ionio di Mediterranea.
Non sono i 42 migranti a spaventare ma i 46° della Francia! Il cambiamento climatico produrrà sempre più migranti costretti a lasciare le loro terre per lâeffetto dellâavanzamento della desertificazione. Un problema ormai acclarato e sotto gli occhi di tutti. Da qui il bisogno e lâappello, non solo al governo ma anche allâEuropa nellâaffrontare con più coraggio ed umanità un problema complesso che rischia di esplodere.
Carola si è trascinata su di se la non scelta di un sistema ormai non più capace di garantire i diritti fondamentali dellâuomo. Salvare vite non può essere reato. Non possiamo costruire unâEuropa libera e democratica e vincere la sfida dei cambiamenti climatici, senza garantire un modello economico, sociale ed ambientale che affronti le disuguaglianze in un ottica democratica di ridistribuzione della ricchezza.