Venerdì 11 ottobre 2019, alle ore 18.00, presso la sala Balduzzi della Porta della Terra, a San Salvo, verrà presentato il nuovo libro di Michele Tanno âUn povero cristoâ (a cura e con la partecipazione della Meta Edizioni di Lino Olivastri). Lâiniziativa è del âPremio letterario Raffaele Artese - Città di San Salvoâ(gestito da Comune e Lions Club San Salvo) notoriamente impegnato tanto nel concorso annuale per romanzieri esordienti quanto nella presentazione di autori sia affermati che operanti nel territorio.
Miche Tanno è un ricercatore molisano, di San Biase, vicino Trivento, un agronomo che si è fatto conoscere soprattutto per gli studi sullâagricoltura molisana e il mondo rurale di riferimento. Fondamentale la sua ricerca ai fini della riscoperta di antiche varietà di frutti, in particolare mele, nonché di grano, farro e altri cereali oppure di vitigni che alcune aziende hanno poireimpiantato restituendole alla produzione, alla trasformazione e alla commercializzazione.
Tanno ha collaborato con lâUniversità di Campobasso ed è docente di âStoria dellâagricoltura molisanaâ presso lâUniversità delle Tre Età di Campobasso. Diverse le sue pubblicazioni, tra cui: âVite e vino nel Moliseâ, Ed. Lampo 1997; âSan Biase. Il barone e i contadiniâ, Ed. Enne 2005; âGrano e civiltà rurale del Moliseâ, Ed. Enne 2006; âSulle orme di S. Pietro Celestinoâ, Tip. LâEconomica 2009; âFrutti antichi del Moliseâ, Ed. Palladino 2014; âTu non sei mio padreâ, Tip. Fotolampo 2016.
Questâultima pubblicazione di Michele Tanno, âUn povero cristoâ, Meta Edizioni 2019, si discosta dalla precedente produzione per non essere un saggio ma fondamentalmente untesto di memoria, su Michele DâAndrea, che in paese (dapprima San Biase poi Limosano) era di fatto lâultimo degli ultimi. Ilpersonaggio di Michele è ricostruito attraverso ricordi, testimonianze, atti anagrafici e giudiziari e viene seguito in un lungo arco di tempo, pressoché per lâintero ciclo vitale (1898-1977). Il problema principale per Michele è quello del nutrirsi ogni giorno, per cui diventa lavorante occasionale e poi spesso corriere o semplicemente âcercatoreâ di opportunità nelle più diverse situazioni. Ciò che lo pone, appunto ogni giorno, a diretto contatto con lâumanità dei luoghi, da cui riceve burle, disprezzo, indifferenza ma anche comprensione e solidarietà . E questo permette allâautore di recuperare anche la âmemoria collettivaâ, cioè il mondo e i comportamenti relativi agli abitanti dei paesi molisani dellâinterno, cosicché possiamo ripercorrere parallelamente anche le fasi del cambiamento socio-culturale dei piccoli centri dellâAbruzzo-Molise nel corso del Novecento.
Obiettivo dellâautore, in conclusione, non è quello di costruire un personaggio letterario (pur essendoci precedenti non solo in Verga o Pirandello, persino negli scrittori molisani neorealisti) quanto di rammentare a noi uomini del XXI secolo che la sensibilità verso chi soffre o verso chi è in difficoltà non può essere lasciata esclusivamente alle istituzioni o alle associazioni ma riguarda direttamente ciascuna persona che voglia essere considerata soggetto attivo, componente appieno di una comunità oltreché dellâintera umanità .