''La discarica sorgerà sull'antico tratturo''. Continua la battaglia ambientalista a Furci

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18/06/2008
Attualità
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FURCI - Continua la battaglia del comitato spontaneo di cittadini contro l'installazione di una mega-discarica per rifiuti pericolosi a Furci. E' l'architetto Pina Colamarino che racconta a sansalvo.net gli ultimi aggiornamenti sulla delicata situazione. ''Prima di inviare le osservazioni entro i termini ufficiali (10 giugno) abbiamo cercato di diffondere la notizia attraverso gli organi di stampa locali e soprattutto attraverso internet oltre ad aver portato i manifesti in tutti i paesi del circondario. - spiega la combattiva ambientalista - La fatica più grande devo dire che è stata fare un'informazione chiara proprio a Furci in cui la voce ha fatto fatica a circolare, piuttosto si sono sparse delle notizie distorte. Abbiamo iniziato la raccolta firme distribuendo il modulo anche attraverso alcune associazioni ed amministrazioni che si sono mostrate solidali. Abbiamo cercato anche l'appoggio di politici e dei sindaci del circondario. Le firme, nonostante il poco tempo a disposizione sono state circa 1100. Stiamo continuando a raccoglierle per poi inviarle ad integrazione di quelle già inviate. Intanto abbiamo proiettato a Furci il film documentario ''biutiful cauntri'' sulla discarica di Acerra e, nell'occasione, il film sul Centro oli di ortona ''il ritorno di Attila''. Questo soprattutto per fare aprire gli occhi su che strada sta prendendo la nostra regione e per cercare di creare una coscienza che vada oltre il confine del proprio paese. In occasione del passaggio del giro d'Italia speravamo di poter approfittare per fare sentire questo problema ma siamo stati, diciamo così 'disincentivati' e la cosa si è risolta con qualche striscione che non ha avuto nessuna risonanza''. ''Abbiamo contattato Legambiente - continua Colamarino - che ha provveduto ad inoltrare delle osservazioni tecniche soprattutto sul processo di inertizzazione dei rifiuti. Da parte nostra abbiamo inoltrato delle osservazioni di carattere tecnico e non solo. Abbiamo analizzato punto per punto tutto il progetto mettendo in discussione tutto il possibile. Abbiamo analizzato le leggi di riferimento del progetto, spesso abrogate, superate, modificate; abbiamo quindi richiamato le leggi in vigore sulla questione rifiuti, in contrasto per molti versi con lo studio di impatto ambientale. Abbiamo rilevato dei contrasti con i piani provinciali anche per quello che riguarda alcuni vincoli, tra cui quello paesistico, visto che sull'area di progetto passa l'antico tratturo. Abbiamo sollevato la questione dell'acqua, del fosso e del torrente al confine dell'impianto e le falde che secondo noi sono superficiali, quello degli impatti che nello studio vengono puntualmente sorvolati, giustificati da affermazioni secondo cui non esistono impatti, semplicemente! Abbiamo dichiarato la preoccupazione della mancanza di previsioni per la fase di post chiusura dell'impianto. Abbiamo richiesto chiarimenti sulla provenienza dei rifiuti (del circondario, di regione o anche fuori?). Abbiamo rilevato la mancanza di uno studio di costi benefici e della quantità di rifiuti di questo tipo che in zona si producono''. ''Insomma, lo studio di impatto ambientale sembra, e non solo a nostro avviso, pieno di lacune e contraddizioni, aggiunge in chiusura l'esponente del comitato - senza la chiarezza necessaria per la comprensione e la conseguente partecipazione dei cittadini. Per il prossimo fututo abbiamo un incontro con il regista di ''Il ritorno di Attila '' e vediamo che succede e poi c'è da organizzare una manifestazione con emergenza ambiente sul problema dei rifiuti in Abruzzo''. http://francescobottone.splinder.com/

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