Il dibattito preelettorale in corso a Vasto tra i vari esponenti politici è cosa interessante oltreché legittima ma, per quanto importante fosse e sarà , rimarne sempre una questione âlocaleâ. Personalmente nutro delle simpatie, in assoluta linea e coerenza con la mia storia politica ma abito e vivo a Cupello. Certamente non mi lascia per nulla disinteressato lâacceso dibattito sullâipotesi di arretramento della SS 16 dove, verifico purtroppo, la discussione è sempre e comunque limitata a Vasto e, solo raramente, San Salvo. Se le notizie di cronaca corrispondono al vero lâANAS avrebbe messo in cantiere ben 87 milioni di â¬uro per questa opera strutturale e viaria. Instancabilmente ripeto che lâarretramento della SS 16 non è e non può essere solo ed esclusivamente una questione che riguarda Vasto e, quando serve ed è necessario, San Salvo. Eâ una questione che riguarda lâintero territorio del vastese di cui Vasto è certamente la cittadina capofila ed il cui Sindaco ha lâonere e lâonore di fare la sintesi. Esiste un percorso alternativo già fisicamente presente di arretramento della SS 16 la cui messa in sicurezza costa meno, molto meno ed i progetti esecutivi sono presenti da tempo presso gli uffici della regione Abruzzo. Basterebbe solo riesumarli ed aggiornarli rispetto alle nuove tecniche e normative vigenti. Mi riferisco allâanello che passa per la fondovalle Sinello, fondovalle Cena, strada provinciale del ponte Moro, fondovalle Treste con sbocco sulla SS Trignina ed uscita sulla SS 16 allâaltezza di San Salvo Marina. Il vastese recupererà la propria autonomia, la forza e lâautodeterminazione quando lâunità politica ed istituzionale non sarà a corrente alternata ma continuativa. I grandi problemi legati al futuro dellâindustria, del turismo, del porto di Vasto, nel dare contenuti alla costituenda Zona Economica Speciale (ZES), allâenergia ed ai rifiuti, alla viabilità ed alle infrastrutture, ai servizi in generale debbono essere questioni affrontate unitariamente al di là delle appartenenze. La sfida futura, dopo i disastri economici e sociali di questa infinità pandemia, la si vince solo se siamo uniti.